Sulla base delle ultime notizie possiamo affermare, che nel corso dell’anno
2014 è emerso chiaramente il carattere essenziale della politica ambientale
della Regione Lazio, in generale e in particolare per quanto riguarda il Lago
di Bolsena.
Varie dichiarazioni fatte durante lo scorso anno (per esempio al convegno di Montefiascone del 15 maggio) lasciavano intendere l’apparente ferma volontà degli
esponenti regionali, in primis dell’Assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri e del
Consigliere Regionale Riccardo Valentini (un esperto degli ecosistemi), di
tutelare l’ambiente, di impedire lo sfruttamento della geotermia nel
comprensorio del Lago e di stanziare i fondi necessari per iniziare i lavori
per il ripristino del collettore circumlacuale.
In questo promettente quadro il 21 ottobre scorso tre portavoce della
cittadinanza hanno presentato all’Assessore Refrigeri un riassunto delle più
urgenti criticità dell’ecosistema del Lago. Durante il breve incontro avvenuto
a Roma, si è discusso dei seguenti argomenti:
- La possibilità di stabilire un rapporto continuo con referenti indicati
dall’assessore, esperti nelle varie discipline quali valutazione di VIA,
geotermia, monitoraggi qualitativi e quantitativi, lavori del collettore e
quant’altro ritenuto utile.
- La necessità di tradurre il Piano di Gestione della ZPS/SIC Lago di
Bolsena in normativa quale strumento essenziale per un'efficace tutela del
Lago.
- La necessità di opporsi all’impianto geotermico pilota di competenza
ministeriale di Castel Giorgio e quelli di competenza regionale attorno al lago
di Bolsena, la cui VINCA è comunque obbligatoria per i progetti che incidono su
un SIC.
- Lo stato di avanzamento del
progetto di ripristino del collettore circumlacuale e del depuratore.
Per mancanza di tempo non è stato possibile, oltre a un breve accenno,
approfondire tre ulteriori argomenti: lo stato di avanzamento dei progetti per
il contenimento dell’arsenico nella rete potabile (e le alternative all’impiego
di dearsenificatori), la petizione in corso alla UE con riferimento alla stato
qualitativo del lago e alla criticabile attendibilità dei monitoraggi dell’ARPA,
e infine il piano energetico regionale in elaborazione dall’ENEA.
L’assessore ha dimostrato una grande disponibilità ad ascoltare e
accogliere le richieste della cittadinanza. Ha promesso di informarsi in
dettaglio presso i vari referenti e di trasmettere una risposta esaustiva e
scritta entro “qualche giorno”. Specificamente, si è dichiarato contrario allo
sfruttamento della geotermia riconoscendo la sua pericolosità nel comprensorio
del lago di Bolsena dove le condizioni idrogeologiche sono chiaramente
sfavorevoli.
Una risposta diretta ai suddetti quesiti, verbale o scritta, non è mai
giunta alla cittadinanza. Invece sono giunti i fatti e alcune informazioni
indirette:
1. due giorni dopo l’incontro si è diffusa la notizia che la Commissione
Ministeriale per la VIA aveva approvato l’impianto geotermico pilota di Castel
Giorgio senza l’opposizione dell’assessorato regionale;
2. In dicembre l’Assessore Refrigeri
ha scritto una lettera riservata a un Comune del comprensorio dichiarando che:
- La Regione non si farà carico dei debiti pregressi del Cobalb in quanto
spa;
- per la diluizione dell'arsenico con acqua del lago è stato commissionato
uno studio;
- la Regione conta di far partire gli investimenti per adeguare il
collettore all'inizio del prossimo anno.
3. Con la deliberazione 886 del 16/12/2014, la Giunta
Regionale del Lazio ha deliberato la “preadozione
delle Misure di Conservazione finalizzate alla designazione delle Zone Speciali
di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e del DPR
357/97 e s.m.i.” per tutti i SIC della Regione Lazio. Di tutto il ventaglio
di misure (un centinaio nel dettaglio) proposte dai massimi specialisti
dell’ecosistema del Lago, ed elaborate nel quadro di un ampio Studio Generale
nella ottica di assicurare una tutela integrale ed efficace dell’ambiente, sono
state ritenute solo due (e solo parzialmente).
Da quanto sopra si possono trarre due conclusioni:
1. La Regione Lazio è opposta alla trasparenza
amministrativa e al coinvolgimento della cittadinanza nella gestione del
territorio – i due pilastri dell’ “attuazione delle strategie di
prevenzione e contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica
amministrazione elaborate a livello nazionale ed internazionale” (decreto legge 24 giugno
2014). Ricordiamo che l’Italia è tra i più corrotti paesi dell’Europa (corruption perception index 2014), e che le
recenti indagini sulla pubblica amministrazione a Roma mostrano un quadro di
diffuso coinvolgimento in pratiche illecite.
2. la tutela efficace dell’ambiente non è tra i principali obiettivi
dell’amministrazione regionale. A parte ripetute promesse e vaghe indicazioni,
l’insieme delle decisioni concrete della Regione Lazio favorisce una linea
politica generale e opere pubbliche che comportano interessi particolari e
partitici, ai danni dell’ambiente.
Ѐ una politica che trascura la solidarietà con la natura e con la
popolazione, e disprezza i loro diritti.
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