lunedì 24 luglio 2017

Geotermia Nuova Latera: Quando gli incentivi aumentano l’effetto serra


Gli incentivi nel settore energetico sono motivati in primo luogo dall’urgenza di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e di evitare un surriscaldamento catastrofico dell’atmosfera. Sono incentivate le energie “rinnovabili” - termine impreciso che sottintende e include due aspetti della sostenibilità ambientale: quello di fonti rinnovabili di energia (non esauribili nella scala dei tempi geologici) e quello di fonti “pulite” (sfruttabili senza emissione di sostanze inquinanti e/o dannose per gli ecosistemi, p. e. gas ad effetto serra).


La vecchia centrale geotermica di Latera chiusa a causa delle sue emissioni nocive
 
Tradizionalmente, “rinnovabili” sono considerate in modo sommario tutte le fonti di energia che non generano gas ad effetto serra durante il processo stesso di generazione di energia. Il loro “fattore di emissione” (emission factor EF) – la quantità di gas ad effetto serra prodotta per unità di energia – era definito uguale a zero.

“Rinnovabili” erano perciò definite l’energia del sole, del vento, del moto ondoso, l’energia idroelettrica, geotermica e anche quella nucleare.

Nel corso degli ultimi 20 anni la scienza ha elaborato un’analisi più differenziata della questione. Oggi i fattori di emissione delle diverse fonti di energia considerano l’insieme di tutti i gas emessi (in unità di “equivalenti CO2” – CO2eq) da una parte, e in più tutto il processo riguardo alla produzione di energia con una data fonte di energia, con un dato processo in un dato impianto, e questo “dalla culla alla morte” – durante tutto il ciclo di vita dell’impianto, dal reperimento dei materiali necessari fin al suo smantellamento.

La tabella presenta valori aggiornati di fattori di emissione per varie energie “rinnovabili” e non; ci permette quindi di paragonare il contributo all’effetto serra delle varie tecnologie:

Fattori di emissione in (gCO2eq)/kWh riferiti a tutto il ciclo di vita, per varie tecnologie di generazione di elettricità. Da "IPCC Working Group III – Mitigation of Climate Change, Annex III, p. 10, e Annex II, p. 14-31; IPCC (2014). In ordine di medie decrescenti.
 
 
tecnologia
minimo
medio
massimo
 
 
 
 
carbone
740
820
910
biomassa + carbone
620
740
890
gas – ciclo combinato
410
490
650
biomassa
130
230
420
solare fotovoltaico industriale
18
48
180
solare fotovoltaico residenziale
26
41
60
geotermia
6
38
79
solare a concentrazione
9
27
63
idroelettrio
1
24
2200
eolico in mare
8
12
35
nucleare
4
12
110
eolico su terra
7
11
56
 
 
 
 

 (Il valore per la biomassa corrisponde all’ipotesi che il CO2 liberato durante la combustione viene sequestrato dalla prossima generazione della vegetazione bruciata)

Questa tabella non considera tutti i casi particolari e tutte le condizioni particolari di emissione, e specificamente non prende in considerazione alcuni impianti geotermici, come per esempi la centrale Nuova Latera.

Il fluido geotermico estratto è particolare: contiene un’alta percentuale di CO2 (il “classico” gas ad effetto serra) – dal 3 al 6% del suo peso. Quasi tutto questo gas verrebbe rilasciato all’atmosfera. La centrale con una potenza nominale di 14 MWe estrae 500 tonnellate di fluido all’ora (i dati sono presi dalla descrizione tecnica fornita da ENEL Green Power).

Il fattore di emissione risulta quindi di più di 1000 (gCO2eq)/kWh (considerando solo CO2, e solo il processo stesso di generazione di energia, e in più negligendo il carattere ibrido dell’impianto). Uno sguardo alla tabella ci dice che la Nuova Latera avrebbe un contributo all’effetto serra più grande di una centrale a carbone (a parità di potenza).

La centrale Nuova Latera è un caso particolare, ma non unico: altri esempi simili sono la centrale di Kizildere nell’Anatolia e le centrali ENEL nella zona del Monte Amiata.

Siamo qui di fronte a un fatto grottesco: con gli incentivi destinati alla riduzione dell’effetto serra (pagati dalle famiglie con le loro bollette) l’ENEL vuole realizzare una centrale geotermica che aumenta l’effetto serra. Lo vogliamo permettere?
 
Nuova Latera - planimetria generale

 

sabato 15 luglio 2017

Audizione a Bruxelles: Applausi per il Lago


Il 10 luglio si è svolta davanti alla Commissione Petizioni del parlamento europeo, la seconda audizione sulla petizione n. 2191/2013 sull'inquinamento del lago di Bolsena, presentata da Piero Bruni e Georg Wallner. L’audizione è stata possibile grazie all’interessamento del gruppo M5S al Parlamento Europeo.
Cecilia Wikström: "che il Lago possa essere tanto pulito quanto bello!"

Piero Bruni, Presidente dell’associazione Lago di Bolsena, ha ricordato che, dopo la prima audizione il 5 maggio 2015, la Presidente della Commissione Petizioni aveva inviato una lettera di sollecito alla regione Lazio chiedendo azioni concrete per ridurre l’apporto di fosforo al Lago. Nella lettera la Presidente aveva auspicato “che la Regione Lazio e le autorità locali adottino un piano efficace che permetta di preservare l’equilibrio ambientale del lago di Bolsena, riparando e completando in primis il collettore fognario circumlacuale attualmente incompleto e disastrato”.
Bruni ha fatto presente che invece nessuna misura per salvaguardare il Lago è stata realizzata. Dal 2015, la concentrazione di fosforo nelle acque del Lago è ulteriormente aumentata, la qualità ecologica è diminuita da “buona” a “sufficiente” e si è rilevato che è in atto un processo di eutrofizzazione.
Ne sono cause il sistema fognario disastrato e incompleto, l’apporto crescente di fosforo dall’agricoltura (incentivi ai noccioleti) e l’assenza di un piano efficace globale per la tutela dell’ecosistema del Lago. Bruni ha precisato che la Regione Lazio ha omesso di adottare il Piano di Gestione (PdG) della Zona Speciale di Conservazione del Lago di Bolsena elaborato dai massimi esperti dell’ecosistema del Lago, finanziato dall’UE ed approvato nel 2009 dalla Provincia di Viterbo. In sostituzione nel 2016 la Regione ha adottato un piano completamente inutile per ridurre l’arrivo del fosforo. Se il PdG fosse stato adottato nel 2009 il Lago non sarebbe nelle condizioni in cui si trova attualmente.
Come ultimo punto, Bruni si è soffermato sulla necessità di interdire lo sfruttamento della geotermia a media e alta entalpia nel bacino idrografico del Lago, che rischia di inquinare le acque con sostanze tossiche e cancerogene.

Riassumendo, le misure da adottare sono:

Per ridurre l’apporto di fosforo dalle fognature: Riparare e completare il sistema fognario.
Per ridurre l’arrivo di fosforo dall’agricoltura: Incentivare la volontaria conversione alla agricoltura biologica e promuovere pratiche agricole sostenibili.
Per salvaguardare l’ecosistema lacustre: Adottare un piano di gestione efficace per la Zona Speciale di Conservazione. Aggiornare ed applicare il Piano di Gestione finanziato dalla UE.
Per evitare l’inquinamento da arsenico del lago e della falda potabile: Inserire il bacino idrogeologico del lago di Bolsena e le zone limitrofe fra le “zone non idonee per l’esplotazione geotermica ad elevata entalpia “.
 

Dopo questa esposizione, la Presidente Cecilia Wikström (del partito liberale svedese) ha ringraziato costatando che il Lago di Bolsena dovrebbe diventare tanto pulito quanto è bellissimo da vedere, per il bene di tutti.
A questo punto si è prodotto un caso singolare, senza precedenti: i rappresentanti della Commissione Europea, che dovrebbero fornire informazioni e pareri per conto dello Stato Italiano, non si sono presentati alla discussione senza dare avvertimento o spiegazione.
Dopo un periodo di attesa, la Presidente ha dato la parola ai parlamentari. Sono intervenuti 

Eleonora Evi (M5S) che ha rilevato il fatto grave che la Commissione Europea non si sia presentata. Ha sottolineato che il Lago di Bolsena, come Zona Speciale di Conservazione che rientra sia nella direttiva Habitat sia nella direttiva Uccelli, è un’area che dovrebbe essere assolutamente tutelata. Visto l’assenza di efficaci misure di conservazione, il Lago di Bolsena, di un alto valore ecologico, è ben lontano da essere tutelato e lo Stato Italiano non sta facendo il suo dovere.
Margarete Auken (del partito socialista popolare danese) che ha dichiarato di trovare scandalosa l’assenza della Commissione che rappresenterebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei suoi obblighi e della Commissione Petizioni, e che il caso del Lago di Bolsena presenta una violazione della legislazione europea. Ha chiesto una linea dura nei confronti della Commissione che da anni rinvia e promette decisioni importanti senza arrivare a risultati concreti,
Peter Jahr (deputato dell’Unione Cristiano-Democratico (CDU) tedesca) che chiede di chiarire se ci sia di fronte a violazioni della legislazione europea, se la commissione abbia intenzione di avviare una procedura di infrazione, e se ci sia un dialogo con lo stato membro per trovare soluzioni. Considerando il continuo peggioramento della qualità delle acque, suppone che ci sia violazione di leggi europei, ciò che bisognerebbe chiarire rapidamente con uno sforzo comune.
Dario Tamburrano (M5S) mette l’accento sul rischio che la situazione peggiori ancora e si concentra sui progetti di centrali geotermiche nel comprensorio, che rappresentano un rischio importante sia di contaminazione delle acque del Lago da fluidi geotermici venefiche - il che rappresenterebbe un disastro ambientale, sia di terremoti indotti dall’attività delle centrali che colpirebbero zone già minacciate dalla loro sismicità naturale.

La Presidente conclude l’audizione dichiarando che la petizione rimane aperta in attesa di ulteriori indagini e sviluppi. Chiederà che la Commissione dia subito una risposta che sarà rapidamente trasmessa al petizionario, e che si pronunci sull’intenzione di avviare o non una procedura di infrazione. Sottolinea che si tratta di qualche cosa di gravissimo e garantisce che la Commissione Petizioni prenderà estremamente sul serio la questione.
Infine esprime tutto il suo rispetto per l’impegno personale del petizionario e della esposizione scientifica della questione, e che apprezza moltissimo gli sforzi continui che fa per migliorare la situazione del Lago. Infine ringrazia infinitamente questo uomo “di una certa età” che ha lavorato tanto duramente. L’Assemblea si è conclusa con un applauso.

Una ripresa video dell’audizione è accessibile qui. Tutti i documenti – un riassunto e documenti di approfondimento - trasmessi alla Commissione possono essere visionati sul sito bolsenaforum.