venerdì 13 gennaio 2017

Bilancio 2016


Il 2016 è stato ricco di eventi e fatti rilevanti per il Lago di Bolsena; positivi e negativi.

Il fatto più importante è, purtroppo, allarmante. Lo stato ecologico è degradato ulteriormente come dimostrano i monitoraggi dell’Associazione Lago di Bolsena: la concentrazione di fosforo, l’elemento nutriente principale, è in continua crescita e, più preoccupante ancora, al fondo del Lago si osserva uno strato senza ossigeno di circa 9 metri. Ciò significa che il Lago è sulla strada verso un drastico cambiamento ecologico che sarebbe difficilmente reversibile – con gravi conseguenze ecologiche e economiche. Causa ne è l’apporto troppo grande di nutrienti (sostanze fertilizzanti per i vegetali lacustri) dal bacino - dalle fogne e dall’agricoltura.
 
 
Per salvare il salvabile, le misure da applicare urgentemente sono:

- La riparazione del collettore circumlacuale esistente e il suo completamento, anche con sistemi alternativi, sul lato ovest,
 
- Il collegamento di tutte le fognature dei comuni, delle attività turistiche e delle case private al collettore,
 
- Un adeguato finanziamento per la manutenzione del collettore dopo la riparazione e il completamento.
 
Aumento della concentrazione totale di fosforo (Ptot) negli ultimi anni
 
Un primo fatto positivo riguarda la riparazione del disastrato collettore circumlacuale: negli ultimi mesi del 2016 è stata individuata la ditta appaltatrice per i lavori, che dovrebbero iniziare prossimamente. Questi lavori saranno attentamente seguiti dalla cittadinanza – l’esempio dà Montefiascone, dove (e questo un secondo fatto positivo) la cittadinanza, su iniziativa del M5S e sostenuta dal Sindaco, ha protocollato l'attuale stato del collettore (vedi articolo).

A parte promesse, niente è stato finora fatto per eliminare gli scarichi abusivi comunali, che non solo contribuiscono a degradare lo stato ecologico del Lago, ma minacciano anche la sua balneabilità come costatato dalla Goletta dei Laghi 2016: che trova inquinati ben 6 punti su 7 esaminati!

Niente è stato fatto anche per ridurre l’apporto di nutrienti dall’agricoltura, al contrario: la Regione incentiva l’impianto di noccioleti nella Tuscia e anche attorno al Lago – malgrado il fatto che la nocciolicoltura intensiva è il responsabile principale per l’eutrofizzazione del Lago di Vico (vedi link).

E a questo proposito un altro fatto grave del 2016: inspiegabilmente, la Regione si è espressa contro una tutela a 360° dell’ecosistema del Lago rifiutando di adottare il Piano di Gestione per la “Zona di Conservazione Speciale” del Lago elaborato dai specialisti, e sostituendolo con alcune misure completamente inadatti allo scopo di tutela e rispristino richieste dall’Unione Europea.

È urgente quindi anche:

- L’aggiornamento e applicazione del Piano di Gestione finanziato dalla Comunità Europea,
 
- L’incentivazione dell’'agricoltura sostenibile nel bacino,
 
- La creazione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua (già obbligatorie) e in riva al Lago, dove vanno tutelate le cannucce.


Fasce tampone lungo un corso d'acqua
 
Un piccolo fatto positivo: la Regione promuove l’attuazione di un “Contratto del Lago” (Legge Regionale 31 dicembre 2016, n. 17), “strumento volontario di programmazione strategica e partecipata, finalizzato alla gestione integrata delle politiche di bacino”).

Senza risoluzione è rimasto nel 2016 il problema della geotermia ad alta entalpia nel comprensorio. Il progetto della centrale di Castel Giorgio (vedi articolo), che minaccerebbe la falda acquifera del Lago, è fermo aspettando la decisione della Regione Umbria che per mesi aveva temporeggiato in attesa dell’esito del referendum del 4 dicembre. Il chiaro NO, le dimissioni di Renzi e l’indebolimento della componente massonica nel governo potrebbero dare il coraggio alla Presidente dell’Umbria di finalmente dire No (come richiesto dalla cittadinanza e da tutti i sindaci del comprensorio) all’impianto spalleggiato da potenti lobby.

Tubi abbandonati della centrale di Latera

Che non si fermerebbero lì: tutt’attorno al Lago sono previste centrali geotermiche (vedi sul sito del MISE) – ultima richiesta quella per un progetto a Latera -, che costituiscono un grave pericolo per l’ecosistema. Proprio a Latera, dove sono ben visibili i residui di un primo progetto abbandonato a causa del suo forte inquinamento ambientale (vedi articolo)!

Perciò, è urgente

- La proibizione della geotermia ad alta e media entalpia nel bacino idrogeologico del lago.


Positivi ma inquietanti i primi risultati dell’inchiesta “Vox Populi” che ha contribuito a svelare, secondo gli inquirenti, un “collaudato sistema criminale” nel settore dei lavori pubblici, in parte eseguiti di “somma urgenza”: “un escamotage per consentire gli affidamenti diretti aggirando le norme sugli appalti“. Ora, questa ed altre inchieste collegate, coinvolgono tutto un gruppo di persone e funzionari di vari uffici e enti della Regione Lazio che erano attori principali di lavori pubblici (anche di “somma urgenza” (vedi p. e. qui)) nei comuni del Lago, oltre che interlocutori delle associazioni ambientaliste.

Chiudiamo con uno dei fatti più positivi dell’anno: l’accresciuta consapevolezza e partecipazione della cittadinanza alle vicende del Lago. Una delle espressioni ne era la partecipazione delle realtà del comprensorio alla EUPC (convergenza europea di permacultura) nel mese di settembre, documentata in un bel filmato. Un’altra la nascita del Comitato “Bolsena – Lago d’Europa” che intende tessere una rete europea in sostegno del Lago: rete multifunzionale– culturale, ecologica, politica, scientifica, mediatica - e internazionale. Conta già un centinaio di aderenti provenienti da vari paesi dell’Europa, e intende:

- Agire con progetti e collaborazioni internazionali in sostegno del Lago,
 
- Sviluppare una “cultura del Lago” (quale bene ambientale, luogo storico/culturale, risorsa economica) in collaborazione con gli enti pubblici e privati del territorio e con personalità ed enti europei,
 
- Costruire una rete scientifica europea per trovare risposte adeguate per il Lago,
 
- Sollecitare gli amministratori locali nell’applicazione delle misure richieste dall’UE,
 
- Chiedere all’UE di vigilare sul rispetto delle sue direttive da parte delle amministrazioni italiane.