venerdì 4 dicembre 2020

La follia continua - nuovi sismi indotti dalla geotermia a Strasburgo

 Un anno fa, a Vendenheim/Reichstett nell’agglomerato urbano di Strasburgo, nei pressi di un sito di geotermia profonda gestito dalla Fonroche Géothermie, si è verificata una lunga serie di terremoti, di cui i più forti il 12 e 13 novembre 2019 di magnitudo M uguale a 2.6 e 3.1

sul sito di Fonroche a Vendenheim

Dopo questi due eventi classificati dal BCSF (Bureau Central Sismologique Français), l’omologo del nostro Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), come “indotti” dalle attività umane, l’iniezione di acqua a pressione in uno dei due pozzi di circa 5 mila metri di profondità era stata fermata. Fonroche aveva negato ogni legame con queste sue attività propedeutiche alla realizzazione della centrale geotermica.

Seguirono lunghe indagini e analisi a cura dell’Ineris (l’Institut national de l’environnement industriel et des risques) et del BRGM (Bureau de recherches géologiques et minières). Constatarono, contraddicendo il BCSF, che i sismi non si potevano con certezza attribuire alle attività geotermiche.

Gli esperti hanno quindi proposto (vedi qui) di procedere a ulteriori test di iniezione per meglio comprendere la circolazione delle acque in profondità e il grado di compartimentazione del serbatoio geotermico, e per verificare se l’iniezione provocasse l’accumulo di tensioni nel sottosuolo, causa di terremoti.

sito della centrale
I test hanno avuto inizio a ottobre con iniezione di acqua (a pressioni fino a 60 bar e con una portata poco importante) e hanno provocato una serie di terremoti di magnitudo da 1.1 fino a un sisma di M = 2.8 avvenuto il 28 ottobre. Dopo questa scossa, i test sono stati interrotti, e il sistema è stato messo in "sicurezza", a una pressione nel pozzo di 60 bar e un flusso di "sicurezza", non ulteriormente specificato. In questo stato "sicuro" invece, venerdì 4 dicembre ore 6:59 si è verificato un terremoto di M = 3.5 seguito da un altro di M = 2.8 (vedi qui per la notizia), ambedue nelle vicinanze del sito. 
Le scosse hanno provocato una “psicosi” (secondo le autorità) tra gli abitanti, e danni materiali. Sia la Rete Nazionale di Sorveglianza Sismica, sia l’impresa gestrice stessa hanno dichiarato che i terremoti erano legati alle attività di iniezione. Di conseguenza, queste attività saranno interrotte abbassando gradualmente la pressione nei pozzi. 

Ricordiamo che nei due siti di Castel Giorgio e Torre Alfina, dove l’ITW&LKW Italia vuole realizzare due centrali simili a questa prevista a Strasburgo, è già provato scientificamente che il sottosuolo è diviso in comportamenti stagni. L’attività di queste centrali comporterebbe il rischio di terremoti non solo di magnitudo M = 3.5, ma di sismi distruttivi fino a una magnitudo di 6, rilasciando una energia più di mille volte più grande.

Quando la vogliamo smettere con questa follia?