Il 2016 è stato ricco di eventi e fatti rilevanti per il Lago di Bolsena;
positivi e negativi.
Il fatto più importante è, purtroppo, allarmante. Lo stato ecologico è
degradato ulteriormente come dimostrano i monitoraggi dell’Associazione Lago di Bolsena: la concentrazione di
fosforo, l’elemento nutriente principale, è in continua crescita e, più
preoccupante ancora, al fondo del Lago si osserva uno strato senza ossigeno di
circa 9 metri. Ciò significa che il Lago è sulla strada verso un drastico
cambiamento ecologico che sarebbe difficilmente reversibile – con gravi
conseguenze ecologiche e economiche. Causa ne è l’apporto troppo grande di
nutrienti (sostanze fertilizzanti per i vegetali lacustri) dal bacino - dalle fogne e dall’agricoltura.
Per salvare il salvabile, le misure da applicare urgentemente sono:
- La riparazione del collettore
circumlacuale esistente e il suo completamento, anche
con sistemi alternativi, sul lato ovest,
- Il collegamento di tutte le
fognature dei comuni, delle attività turistiche e delle case private al
collettore,
- Un adeguato finanziamento per
la manutenzione del collettore dopo la riparazione e il completamento.
Aumento della concentrazione totale di fosforo (Ptot) negli ultimi anni |
Un primo fatto positivo riguarda la riparazione del disastrato collettore
circumlacuale: negli ultimi mesi del 2016 è stata individuata la ditta
appaltatrice per i lavori, che dovrebbero iniziare prossimamente. Questi lavori
saranno attentamente seguiti dalla cittadinanza – l’esempio dà Montefiascone,
dove (e questo un secondo fatto positivo) la cittadinanza, su iniziativa del
M5S e sostenuta dal Sindaco, ha protocollato l'attuale stato del collettore (vedi articolo).
A parte promesse, niente è stato finora fatto per eliminare gli scarichi
abusivi comunali, che non solo contribuiscono a degradare lo stato ecologico
del Lago, ma minacciano anche la sua balneabilità come costatato dalla Goletta dei Laghi 2016: che trova inquinati ben
6 punti su 7 esaminati!
Niente è stato fatto anche per ridurre l’apporto di nutrienti
dall’agricoltura, al contrario: la Regione incentiva l’impianto di noccioleti
nella Tuscia e anche attorno al Lago – malgrado il fatto che la nocciolicoltura
intensiva è il responsabile principale per l’eutrofizzazione del Lago di Vico (vedi link).
E a questo proposito un altro fatto grave del 2016: inspiegabilmente, la
Regione si è espressa contro una tutela a 360° dell’ecosistema del Lago rifiutando
di adottare il Piano di Gestione per la “Zona di
Conservazione Speciale” del Lago elaborato dai specialisti, e sostituendolo con
alcune misure completamente inadatti allo scopo di tutela e rispristino
richieste dall’Unione Europea.
È urgente quindi
anche:
- L’aggiornamento e applicazione del Piano di Gestione finanziato dalla
Comunità Europea,
- L’incentivazione dell’'agricoltura sostenibile nel bacino,
- La creazione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua (già obbligatorie) e in riva al Lago, dove vanno tutelate le cannucce.
Fasce tampone lungo un corso d'acqua |
Un piccolo fatto positivo: la Regione promuove l’attuazione di un “Contratto
del Lago” (Legge Regionale 31 dicembre 2016, n. 17), “strumento volontario di programmazione
strategica e partecipata, finalizzato alla gestione integrata delle politiche
di bacino”).
Senza risoluzione è rimasto nel 2016 il problema della geotermia ad alta
entalpia nel comprensorio. Il progetto della centrale di Castel Giorgio (vedi articolo), che minaccerebbe la
falda acquifera del Lago, è fermo aspettando la decisione della Regione Umbria
che per mesi aveva temporeggiato in attesa dell’esito del referendum del 4
dicembre. Il chiaro NO, le dimissioni di Renzi e l’indebolimento della
componente massonica nel governo potrebbero dare il coraggio alla Presidente
dell’Umbria di finalmente dire No (come richiesto dalla cittadinanza e da tutti
i sindaci del comprensorio) all’impianto spalleggiato da potenti lobby.
Tubi abbandonati della centrale di Latera |
Che non si fermerebbero lì: tutt’attorno al Lago sono previste centrali
geotermiche (vedi sul sito del MISE) – ultima richiesta
quella per un progetto a Latera -, che costituiscono un
grave pericolo per l’ecosistema. Proprio a Latera, dove sono ben visibili i residui di un primo progetto abbandonato a causa del suo forte inquinamento ambientale (vedi
articolo)!
Perciò, è urgente
- La proibizione della geotermia
ad alta e media entalpia nel bacino idrogeologico del lago.
Positivi ma inquietanti i primi risultati dell’inchiesta “Vox Populi” che ha contribuito a
svelare, secondo gli inquirenti, un “collaudato sistema criminale” nel settore
dei lavori pubblici, in parte eseguiti di “somma urgenza”: “un escamotage per consentire gli affidamenti
diretti aggirando le norme sugli appalti“. Ora, questa ed altre inchieste
collegate, coinvolgono tutto un gruppo di persone e funzionari di vari uffici e
enti della Regione Lazio che erano attori principali di lavori pubblici (anche
di “somma urgenza” (vedi p. e. qui)) nei comuni del Lago,
oltre che interlocutori delle associazioni ambientaliste.
Chiudiamo con uno dei fatti più positivi dell’anno: l’accresciuta
consapevolezza e partecipazione della cittadinanza alle vicende del Lago. Una
delle espressioni ne era la partecipazione delle realtà del comprensorio alla EUPC (convergenza europea di
permacultura) nel mese di settembre, documentata in un bel filmato. Un’altra la nascita del
Comitato “Bolsena – Lago d’Europa” che intende tessere una rete europea in sostegno
del Lago: rete multifunzionale– culturale, ecologica, politica, scientifica,
mediatica - e internazionale. Conta già un centinaio di aderenti provenienti da
vari paesi dell’Europa, e intende:
- Agire con progetti e collaborazioni internazionali in sostegno del Lago,
- Sviluppare una “cultura del Lago” (quale bene ambientale, luogo
storico/culturale, risorsa economica) in collaborazione con gli enti pubblici e
privati del territorio e con personalità ed enti europei,
- Costruire una rete scientifica europea per trovare risposte adeguate per
il Lago,
- Sollecitare gli amministratori locali nell’applicazione delle misure
richieste dall’UE,
- Chiedere all’UE di vigilare sul rispetto delle sue direttive da parte
delle amministrazioni italiane.
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