venerdì 13 dicembre 2013

Lasciateci vivere!


Tutto attorno al Lago li incontriamo, questi scheletri di alberi, vittime di maltrattamenti commessi durante il corso dell’anno. Assieme a centinaia di alberi abbattuti senza motivo valido ed alle migliaia di alberi minacciati e maltrattati, testimoniano della nostra insensibilità nei confronti degli alberi e del loro valore, sia quanto riguarda i molteplici servizi che rendono al nostro ecosistema, sia con riferimento alla loro importanza per il nostro benessere psicologico e spirituale: ancora consideriamo l’albero soltanto oggetto da manipolare a nostro piacere.


 

Ne abbiamo parlato in alcuni post precedenti e ne riparliamo adesso perché ci sono giunte varie segnalazioni di scempi e richieste di intervenire. I cittadini, che adottano anche forme fantasiose di sensibilizzazione, si sentono abbandonati dalle amministrazioni, inerti davanti alle continue violazioni di legge, e di conseguenza complici degli scempi.


Particolarmente gravi sono i casi dove gli alberi minacciati o danneggiati costituiscono un patrimonio storico e paesaggistico importante - ricordiamo soltanto la lotta per gli alberi condannati a morte della Faggeta del Lago di Vico e l’insensibilità di fronte al viale alberato “I Pioppi” a Capodimonte – pertanto unico nel mondo non solo per la sua bellezza, ma per la sua antichità ed estensione. Creato attorno al 1400 probabilmente dai duchi Farnese, il viale alberato fu tutelato dagli stessi Farnese con precise norme: “Si doveva subito ripiantare un novo albero, dove per qualunque cagione alcuno ne fosse mancato … “. Questo interesse nella cura del viale – che nel suo nucleo corrisponde alla doppia fila di alberi lunga più di due kilometri, a destra e sinistra dell’attuale viale Regina Margherita – rimase vivo fino all’inizio del secolo scorso, quando fu completato, a più riprese, con un filare di platani e pioppi lungo la riva del Lago. Soltanto in seguito “I Pioppi” furono seriamente danneggiati dall’espansione urbanistica e dalla costruzione di strutture turistiche (in grande parte abusive).



Nelle foto vediamo le vittime delle ultime sevizie: gli alberi in questione furono sottomessi alla capitozzatura ed a ulteriori interventi di “cura” – tutto ciò in modo rigorosamente illegale. Nasce il sospetto che si sia voluto uccidere gli alberi per sgomberare il campo all’installazione di tende, tettoie e verande; ed a niente è servito l’appello disperato di un cittadino “lasciateci vivere”.

Abbiamo trasmesso le segnalazioni agli organi pubblici e in contempo alla Procura della Repubblica e al Giudice di Pace, e speriamo nel loro intervento.

Per sostenere il loro patrimonio, sarebbe utile che i cittadini di tutti i comuni si attivassero e insistessero presso le loro amministrazioni sull’attuazione della legge 14 gennaio 2013 n.10, che nel suo articolo 7 riporta le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”. Tra l’altro, la legge obbliga i comuni a redigere l’elenco degli alberi, filari e alberate di particolare pregio da tutelare.


 

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