Meno avventuroso del viaggio di Phileas Fogg (e meno
drammatico si spera), ma sicuramente non meno importante per il nostro
territorio: il Giro della Tuscia in 80 giorni, impresa ideata e realizzata da Marco
Saverio Loperfido. Il suo percorso ritorna al Lago (dopo averlo toccato nella
prima metà di marzo a Montefiascone e Bolsena) per raggiungere Grotte di
Castro, Gradoli e Valentano dal 18 al 21, e Capodimonte e Marta dal 25 al 26
marzo.
“Percorrere un
territorio a piedi”, ci spiega Loperfido, “significa, come prima e fondamentale cosa, entrare in uno stretto
contatto con esso, rendersi conto della maniera in cui fu vissuto per millenni,
scoprire dinamicamente la prospettiva paesistica attraverso cui fu interpretato
dagli uomini …”
Passo dopo passo, percorrendo il nostro territorio, possiamo
riacquistare questa intima conoscenza delle nostre terre che era condizione
essenziale per i nostri antenati. Se, invece di utilizzarli come oggetti a
nostra disposizione, cominciamo a ri-abitare, nel senso profondo, i nostri
luoghi, scopriremo che facciamo parte inscindibile di loro stessi e della loro comunità
di esseri viventi; ci renderemo conto che una qualsiasi azione impropria,
violenta contro di loro è rivolta anche contro di noi.
Infatti: “Non
esiste altro modo dunque per tutelare il paesaggio italiano e per promuoverne
la conoscenza se non quella di creare o riscoprire la rete di percorsi a piedi
nei territori stessi, da paese a paese, andando in controtendenza alla moda di
cementificare, di asfaltare e di dimenticare gli antichi tracciati.”
Il giro della Tuscia si inscrive nel più ampio progetto
di “Ammappa l’Italia”: un progetto collettivo, dove ognuno può partecipare mettendo
a disposizione di tutti la descrizione dei percorsi che conosce costruendo un’enciclopedia,
libera e gratuita, dei sentieri, delle strade bianche, delle mulattiere.
Anche il “Camino dell’acqua”, percorso che collega
nella sua rete i Comuni del Lago, realizzato per la prima volta nell’autunno
dell’anno scorso (vedi il post), sarà “ammappato” in quest’archivio.
Sulla pagina web dedicata al Giro della Tuscia
troviamo il programma del percorso per chi vuole partecipare alle passeggiate e, giorno per giorno, la descrizione del
cammino appena fatto, correlata da fotografie, appunti di viaggio, filmati e
annotazioni dei luoghi d’interesse storico, artistico e archeologico, e dei
luoghi migliori dove mangiare e pernottare.
“Camminare
infatti, nell’epoca della fretta e della superproduzione, è ormai diventato un
atto rivoluzionario.”
Peter Berg, uno dei padri fondatori del movimento bioregionale nel lontano 1975, descrive così le sue basi:
“Il luogo in cui vivi è vivo e tu fai parte di questa
vita. Allora, quali sono i tuoi obblighi e la tua responsabilità nei confronti
di questi luoghi, in cambio del sostentamento e del supporto che ti offrono? Come li metti in atto? È qui tutta la premessa del bioregionalismo.”
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