È disponibile
al pubblico da poco tempo il rapporto dell’ARPA Lazio sulla qualità delle acque
nel Lazio per l’anno 2012, e in particolare sullo stato di qualità del Lago di
Bolsena. Proponiamo qui un riassunto dei
risultati e un loro confronto con i dati pubblicati dall’associazione Lago di
Bolsena (ALdB) quanto riguarda lo stato ecologico, e una breve discussione
dello stato igienico-sanitario delle acque di balneazione, redatto dall’associazione
La Porticella.
Stato ecologico del Lago:
Seguendo la
nuova normativa (direttiva 2000/60/CE, recepita dal DL 152/06 e completata dai
successivi regolamenti (DM 131/08 e DM 56/09), DM 260/10 e disposizioni
successive), gli elementi per la classificazione dello stato ecologico del Lago
sono gli Elementi di Qualità Biologica (EQB), gli elementi fisico-chimici, chimici
(inquinanti specifici) e idromorfologici.
Elementi biologici e fisico-chimici:
Gli elementi
biologici e fisico-chimici di sostegno permettono di determinare lo stato
trofico del Lago. A questo scopo sono stati presi campioni d’acqua a varie
profondità in punti vicino al centro del Lago: per l’ARPA nel punto L5.30 (42°
34,30’N, 11° 56,43’E), per l’ALdB nel punto “pelagica sud” (42° 35,00’N, 11°
56,50’E).
Illustrazione 1: Posizioni di campionamento al centro del
Lago: punto L5.30 dell’ARPA, e punto “pelagica sud” dell’ALdB
La
valutazione degli elementi biologici, che comprende l’analisi della flora e
fauna acquatica, è complessa e costosa e fuori dalla portata di associazioni di
volontariato come l’ALdB, però anche (almeno fino all’anno 2012) dell’ARPA
Lazio. Per la valutazione dello stato trofico del Lago, ambedue si concentrano
quindi sulla determinazione dell’indice LTLeco (Livello Trofico
Laghi per lo stato ecologico). A questo fine si considerano tre parametri
fisico-chimici – trasparenza, concentrazione totale di fosforo, e
concentrazione dell’ossigeno disciolto –, che indirettamente testimoniano dello
stato trofico delle acque. L’indice LTLeco corrisponde
approssimativamente all’indice SEL della vecchia normativa, che fino all’anno
2010 attribuiva qualità “Sufficiente” al Lago di Bolsena.
Secondo la
normativa è necessario conoscere la trasparenza “mediante il calcolo della media dei valori riscontrati nel corso
dell’anno”, il livello totale di fosforo “riferito
alla concentrazione media, ottenuta come media ponderata rispetto ai volumi o
all’altezza degli strati, nel periodo di piena circolazione alla fine della
stagione invernale”, e i valori della concentrazione dell’ossigeno
disciolto “misurati nell’ipolimnio alla
fine del periodo di stratificazione”.
Trasparenza:
La
trasparenza fornisce una misura sommaria della concentrazione di fitoplancton
nelle acque superficiali, che dipende soprattutto dalla disponibilità di
nutrienti, da temperatura e intensità luminosa. Come questi fattori, la
trasparenza è variabile durante l’anno, in un intervallo (per il nostro lago)
tra 4 m e 11 m all’incirca.
Illustrazione 2: Variazione della trasparenza durante l’anno
2012 rilevata dall’ALdB con il disco Secchi. I punti verdi rappresentano i dati
per la trasparenza rilevati dall’ARPA. La linea tratteggiata rappresenta la media
pluriennale dell’andamento della trasparenza. Il valore alto per la trasparenza
rilevato all’inizio di aprile (e in misura minore anche quello di fine aprile) è
anomalo e dovuto al forte vento che in marzo ha rimosso il fitoplancton dalle
acque superficiali.
Il valore
medio per la trasparenza determinato dall’ARPA, con circa 9 m, è più alto di
quello dell’ALdB di circa 8 m. A parte errori sistematici, la ragione ne è la
frequenza troppo bassa delle misure dell’ARPA (solo quattro durante l’anno), insufficiente
per rispecchiare le variazioni annuali della trasparenza e per correttamente
valutarne la media.
Concentrazione totale di fosforo:
L’elemento
nutriente più importante, decisivo per lo stato trofico del Lago, è il fosforo.
La sua concentrazione dipende dal bilancio tra apporti (da fogne e
dall’agricoltura, e tramite liberazione dal fondo in condizioni anossiche) e
consumi (dagli organismi acquatici e tramite fissazione nei sedimenti). Il suo
livello medio è da determinare alla fine dell’inverno quando il rimescolamento
delle acque è massimo e, in condizioni favorevoli, completo. Questo era il caso
nell’inverno 2011/2012 come dimostra molto bene l’analisi dell’ALdB del mese di
marzo 2012 (curva blu nell’illustrazione 3): entro il margine di errore la
concentrazione di fosforo è costante su tutta la colonna d’acqua con una media
di quasi 13 µg/l. Istruttivo anche il grafico relativo alla concentrazione di
fosforo nel mese di dicembre, nel periodo di massima stratificazione, dove il
fosforo si accumula negli strati più profondi.
Illustrazione 3: Concentrazione totale di fosforo in funzione
della profondità, per campioni presi nel periodo di massima stratificazione
(curva rossa) e dopo rimescolamento invernale totale (curva blu). Analisi
dell’ALdB
La
rappresentazione grafica corrispondente dei dati dell’ARPA Lazio, della
concentrazione del fosforo totale in funzione della profondità dei prelievi per
le quattro campagne di monitoraggio effettuate, è più difficile da
interpretare. Non è chiaro il motivo per cui il fosforo nel periodo di massimo
rimescolamento si concentri negli strati superiori del Lago raggiungendo
livelli notevoli; il limite di rivelabilità (con 10 µg/l) e la variabilità dei
valori sono troppo alti, il numero di prelievi e l’affidabilità dell’analisi sono
bassi.
Illustrazione 4: Concentrazione totale di fosforo in funzione
della profondità, per campioni presi in vari periodi dell’anno. Analisi dell’ARPA
Lazio
Concentrazione dell’ossigeno disciolto ipolimnico:
La
concentrazione di ossigeno è caratteristica dell’attività biologica nell’acqua
e determina le forme di vita presenti.
Illustrazione 5 mostra la distribuzione dell’ossigeno disciolto lungo
tutta la colonna d’acqua nel periodo di massima stratificazione (curva rossa)
determinata dall’ALdB. Si nota una concentrazione dell’ossigeno attorno al 75%
della concentrazione di saturazione per la più grande parte dell’ipolimnio (che
in questo caso si estende tra circa 40 m di profondità e il fondo) con una
forte diminuzione vicino al fondo. La distribuzione corrispondente a fine inverno
(curva blu) evidenzia (come la distribuzione del fosforo) il completo
rimescolamento avvenuto inizio 2012.
Illustrazione 5: Distribuzione dell’ossigeno disciolto in
funzione della profondità nel periodo di massima stratificazione (curva rossa)
e dopo completo rimescolamento invernale (curva blu) determinata dall’ALdB. I
punti verdi denotano le concentrazioni dell’ossigeno disciolto determinate
dall’ARPA nella seconda metà di ottobre.
I dati
corrispondenti dell’ARPA (punti verdi nel grafico 5) sono simili, con una
concentrazione d’ossigeno nell’ipolimnio di circa 72% della concentrazione di
saturazione alla fine di ottobre (mancano dati per il periodo di massima
stratificazione). Le poche misure nell’ipolimnio (solo 2 punti) non permettono
di calcolare una media affidabile.
Tabella
1 elenca i parametri determinanti l’indice LTLeco e i loro valori
secondo le due fonti, ARPA e ALdB. Questi valori ricadono in uno degli
intervalli L1, L2 e L3 contribuendo, secondo l’intervallo assegnato, un
punteggio di 5 punti (L1), 4 punti (L2) o 3 punti (L3) all’indice LTLeco
che si calcola come somma dei tre punteggi.
parametro
|
valore
|
intervallo L1
|
intervallo L2
|
intervallo L3
|
punteggio assegnato
|
ARPA
|
|||||
Ptot [µg/l]
|
> 20
|
≤ 8
|
≤ 15
|
> 15
|
3
|
Odisc [%sat]
|
≈72
|
> 80
|
80 > Odisc > 40
|
≤ 40
|
4
|
T[ m]
|
≈ 9
|
≥ 10
|
≥ 5,5
|
< 5,5
|
4
|
LTLeco
|
11
|
||||
ALdB
|
|||||
Ptot [µg/l]
|
13
|
≤ 8
|
≤ 15
|
> 15
|
4
|
Odisc [%sat]
|
≈75
|
> 80
|
80 > Odisc > 40
|
≤ 40
|
4
|
T[ m]
|
≈ 8
|
≥ 10
|
≥ 5,5
|
< 5,5
|
4
|
LTLeco
|
12
|
Tabella 1: Determinazione dell’indice LTLeco
a partire dalle analisi dell’ARPA e dell’ALdB.
Le due fonti assegnano quindi un punteggio quasi
identico all’indice LTLeco. Il punteggio di 11 dell’ARPA colloca il
Lago di Bolsena nella classe di qualità delle acque di “Sufficiente”, mentre il
punteggio di 12 dell’ALdB lo colloca nella classe di “Buono”.
Determinante per questa differenza è l’alto valore
medio di Ptot nell’analisi dell’ARPA in periodo di minima
stratificazione, che ci sembra, come esposto qui sopra, poco affidabile: in
sintesi, lo stato di qualità delle acque sarebbe dunque “Buono” al limite di
“Sufficiente”.
Nel periodo di vigore della vecchia normativa, lo
stato ecologico del Lago di Bolsena, valutato tramite l’indice SEL, risultava
“Sufficiente”. La promozione nella classe “Buono” è dovuto esclusivamente al
cambiamento normativo dei criteri di valutazione, e non a un effettivo
miglioramento della qualità delle acque. Comunque, la normativa europea prevede
il confronto dello stato del lago fra l’anno 2007 e 2015 chiedendo un
miglioramento da “Sufficiente” a “Buono”. Questo confronto necessariamente
dev’essere fatto secondo i criteri della vecchia normativa.
Il fatto più importante da rilevare è che il
parametro decisivo per la determinazione della classe di qualità è il contenuto
di fosforo Ptot nelle acque del Lago. La trasparenza T, anche
se ha conosciuto una diminuzione
significativa nel corso degli ultimi 20 anni (di circa 1 metro nella media
annuale), ricade nell’intervallo L2 con
valori lontani dai limiti di classe. Anche il valore medio del contenuto dell’ossigeno
disciolto Odisc nell’ipolimnio, soggetto a ampie variazioni di anno
in anno (e senza variazioni significative durante gli ultimi dieci anni), è
saldamente situato nell’intervallo L2.
In questo stesso periodo invece, Ptot ha
conosciuto un aumento significativo e notevole (illustrazione 6) e rischia di
raggiungere il valore soglia di 15 µg/l dell’intervallo L2 in pochi anni. Non
si prevede un’inversione rapida di questa tendenza e c’è da temere di
conseguenza, che la classe di qualità scenderà stabilmente a “Sufficiente”.
Illustrazione 6: Evoluzione della concentrazione totale di
fosforo Ptot nel Lago nel corso degli ultimi dieci anni. Valori medi
calcolati dai valori rilevati dall’ALdB dopo il rimescolamento invernale. Gli
errori di misura dei valori medi indicati sono estimazioni. La linea di
tendenza tratteggiata rappresenta l’ipotesi di un cambiamento lineare della
concentrazione.
Elementi chimici:
Gli elementi
chimici permettono di determinare lo stato chimico delle acque che, assieme
allo stato trofico, definisce lo stato ecologico del Lago. Nel 2012, l’ARPA
Lazio ha condotto 6 campagne di campionamento (sempre nel punto L5.30 al centro
del Lago) a questo scopo, monitorando la presenza e la concentrazione delle
sostanze nell’elenco di priorità e applicando gli standard di qualità previsti
dalla normativa (DM 260/10, A2.6 e Tabella 1/A). Circa un terzo delle sostanze
previste non sono state rilevate (e metà delle sostanze prioritarie
pericolose), per il resto le concentrazioni sono state sotto i limiti di norma.
È importante che la concentrazione di atrazina risulti sotto la soglia di
rilevabilità: mentre il 7 giugno 2011, durante un incontro presso la Prefettura
l'ingegnere Rossana Cintoli, funzionario responsabile dell'ARPA di Viterbo,
aveva affermato che il Lago contiene atrazina e diserbanti vari in
concentrazioni molto superiori (di più di sei volte) ai valori stabiliti dalle
leggi.
Non abbiamo
spiegazione per questa contradizione, e neanche l’ARPA ne fornisce una; considerando
che analisi commissionate dall’ALdB nell’estate 2011 non avevano trovato tracce
di atrazina, potrebbe essersi trattato banalmente di errori di misura.
Sembrerebbe che questa è la posizione ufficiale dell’ARPA che, visto l’importanza
dell’argomento, andrebbe convalidata da argomenti scientifici.
Lo stato
chimico del Lago sarebbe quindi “Buono”, anche se un giudizio definitivo non è
possibile perché mancano i dati per un terzo delle sostanze prioritarie.
Importante anche il dato che la concentrazione di arsenico è di 5 µg/l per
tutti i rilevamenti, e che quindi l’acqua del Lago è idonea ad essere miscelata
con l’acqua degli acquedotti nel Viterbese per abbassare l’alta concentrazione
di arsenico.
Stato ecologico e ambientale del Lago:
In sintesi,
lo stato ecologico del Lago di Bolsena risulta “Sufficiente” secondo le analisi
dell’ARPA Lazio, e “Buono” secondo l’ALdB. A rigore, una valutazione non è
possibile: gli unici dati affidabili relativi allo stato trofico del Lago sono
dell’ALdB che non è in grado a valutare lo stato chimico. Le analisi dell’ARPA
non permettono di determinare i parametri fisico-chimici con sufficiente
accuratezza, e quindi nessuna conclusione scientifica sullo stato trofico;
l’assenza di dati su un terzo delle sostanze prioritarie rende altrettanto
impossibile una conclusione per quanto riguarda lo stato chimico.
Da
sottolineare, che la classificazione dei corpi idrici lacustri deve essere
effettuata a conclusione del ciclo di monitoraggio triennale (2010-2013) e che
una determinazione annuale come quella illustrata qui sopra fornisce soltanto
una valutazione provvisoria e indicativa. La “stima preliminare dell’indice
chimico e fisico-chimico di qualità ambientale - anni 2011 – 2013” dell’ARPA
attribuisce il giudizio “Buono” al Lago di Bolsena – ignoriamo però sulla base
di quali ipotesi.
Stato igienico-sanitario delle acque di balneazione:
Secondo i
bollettini per le acque di balneazione pubblicati dall’ARPA negli ultimi anni,
lo stato igienico-sanitario delle acque del Lago è quasi sempre e dappertutto
“eccellente”. Come rilevato più volte e segnalato alle autorità, questo è un
artefatto reso possibile dalla violazione delle disposizioni di legge. Da una
parte, la frequenza del campionamento di un prelievo al mese è troppo bassa per
acque soggette a “inquinamenti a breve durata” causati dai frequenti
malfunzionamenti del collettore disastrato, dall’altra parte i punti di
campionamento sono spesso lontani da “dove si prevede il maggior afflusso di
bagnanti ed il rischio più elevato di inquinamento”. L’esempio più chiaro ne è
la spiaggia di Capodimonte che è, nel suo tratto più frequentato su una
lunghezza di quasi due chilometri, senza sorveglianza sanitaria, e che
risultava di balneabilità “eccellente” anche nel mese di settembre 2011, quando
per cinque giorni vi si riversavano tutte le acque fognarie del comune. Un
altro esempio recente è la spiaggia di Bolsena, di qualità “eccellente” anche
nel mese di settembre 2013, quando nella località Grancarro, per più di una
settimana, accoglieva tutte le acque nere di San Lorenzo, Grotte di Castro e
Bolsena.
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