domenica 20 luglio 2014

Due brevi aggiornamenti:


COBALB:

L’udienza del 14 luglio che avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di pignoramento promossa dall’ENEL contro il COBALB è stata rinviata a ottobre. In attesa del giudizio, i conti del COBALB rimangono bloccati. Sembrerebbe che i comuni si sono dichiarati disposti a sostenere tutte le spese necessarie per garantire la piena operatività della società: così i cittadini pagheranno due volte (la bolletta di Talete contiene già una quota destinata alla depurazione) per un servizio fornito solo a metà.
Si dovrebbe discutere della faccenda il 22 luglio durante l’assemblea dei sindaci dell’ATO 1, dove parteciperà anche l’assessore regionale Refrigeri.

 


Balneabilità eccellente:

 A Roma, il 16 luglio 2014, Legambiente ha rilasciato un comunicato stampa sui risultati del monitoraggio scientifico sui laghi di Albano, Bolsena, Bracciano e Vico, rilevati dalla Goletta dei Laghi il 6/7 luglio.

Nel Lago di Bolsena sono 5 i punti su 8 in cui il carico batterico è tale da renderli inquinati:

- foce del torrente presso il parco giochi a Montefiascone,

- foce del fosso a S. Lorenzo Nuovo in località Prati Renari,

- foce del fosso Cannello a Gradoli in località La Grata,

- punto a lago presso la spiaggia in via Regina Margherita a Capodimonte,

- punto a lago in corrispondenza della foce del fosso Canale a Bolsena.

Entro i limiti

- foce del fosso Ponticello a S. Lorenzo Nuovo in località Oppietti,

- a Marta l'incile dell'omonimo fiume nel porto,

- a Marta il punto a lago presso la spiaggia in via Cava.

 (inquinato: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml).

 Commenta Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio: “I risultati che presentiamo oggi, ci fanno pensare che per i nostri laghi, splendidi custodi di tanta biodiversità e bellezza, c’è urgente bisogno di risolvere le troppe criticità … - fattori inquinanti che provengono prettamente dai fossi che nei laghi si immettono.”

Queste criticità, che abbiamo più volte segnalato, sono di responsabilità comunale. Non dipendono da un malfunzionamento del sistema circumlacuale di raccolta delle acque reflue (che non presentava anomalie nei giorni del monitoraggio). Si tratta di scarichi abusivi conosciuti, non presi in carico dalle amministrazioni, che motivano la loro inerzia con le dichiarazioni di falsa eccellenza dell’ARPA Lazio.

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