lunedì 17 aprile 2017

"Giù per Le Pioppe"


La cronologia:

20 febbraio 2017:
Con la determina n. 46 “Potatura e abbattimento di pioppi in viale Regina Margherita” il Comune di Capodimonte affida questi lavori a una ditta di Viterbo per il prezzo di € 5.494,43.

6 aprile:
L’associazione La Porticella, allertata da alcuni capodimontani, con lettera protocollata chiede un incontro urgente con il Sindaco Mario Fanelli, per essere informata sui motivi degli interventi e su eventuali perizie, permessi e avvisi a riguardo. Richiede inoltre di sospendere ogni azione di abbattimento.

10 aprile:
In mattinata, l’Ufficio Tecnico del Comune chiama il segretario dell’associazione, dichiara che in questo caso il Comune può procedere senza particolari permessi e avvisi, e che i motivi per l’abbattimento sono l’età degli alberi e la loro pericolosità, il pericolo di allergie provocate dai pioppi, e soprattutto il fatto che siano già stati messi a dimora giovani platani per sostituire i grandi pioppi i quali impediscono il loro sviluppo. Il segretario insiste comunque sull’incontro e propone come data giovedì 13 aprile.

10 aprile:
Nel primo pomeriggio appare un post su facebook: APPELLO URGENTE. Questi 22 stupendi alberi fanno da cornice al lago di Bolsena nel paese di Capodimonte. Per motivi incomprensibili il comune li vuole abbattere perché secondo questi burocrati provocano l'allergia di alcune persone, forse proprio di qualcuno che lavora nel comune stesso? Cerchiamo di fare il possibile per evitare questo scempio e iniziamo con il condividere questo post il più possibile su facebook.

Il post riscuote un’enorme risonanza con più di 1200 (!) condivisioni e centinaia di commenti e controcommenti.

Intanto, La Porticella interpella il Corpo Forestale e la Soprintendenza che si mostrano molto disponibili.
Il CF dichiara di essere al corrente della vicenda, di avere ricevuto l’anno scorso un’istanza a proposito e che, visto il carattere dell’intervento e nell’assenza di una tutela specifica degli alberi, non ha motivo di intervenire.

La Soprintendenza conferma questo parere, aggiungendo che sembra comunque improbabile che un tale viale alberato non sia tutelato; promette di informarsi in materia.

Riflessione:

La legge 14 gennaio 2013 n.10, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” permette di mettere sotto tutela (nel suo articolo 7) “… gli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”.

Questa legge stabilisce che, entro sei mesi dall'entrata in vigore, i comuni sono tenuti a identificare principi e criteri per il censimento degli alberi monumentali nel proprio territorio e fornire questa informazione alla rispettiva Regione.

Senza dubbio, “I Pioppi”, o “Le Pioppe” per i capodimontani, viale alberato unico nel mondo per la sua età (l’impianto risale al 1400 all’incirca, vedi qui per la sua storia) e la sua estensione, soddisfano tutti i criteri di pregio citati dalla legge. Nel 2013, è stata fatta richiesta esplicita (vedi anche il post) al Comune di metterlo sotto tutela, il che permetterebbe accesso a fondi regionali ed europei per la salvaguardia e la cura.
 
Riflettiamo sulle motivazioni avanzate per abbattere i pioppi:

- I pioppi provocano forte allergia? Secondo tutte le fonti affidabili, il polline del pioppo ha solo un potere debole di provocare allergie, e queste sono rare. Inoltre, le caratteristiche allergogene del pioppo sono del tutto simili a quelle del platano. Nessun motivo quindi per abbattere i pioppi o per sostituirli con platani.

- I 22 pioppi in questione sono vetusti e pericolanti? Gli alberi non sono vecchissimi. Un’ispezione visiva da un esperto rileva qualche albero difficile da recuperare, alcuni di salute non ottima, dopo potatura accorta nessuno sarebbe pericolante.

- I pioppi vanno abbattuti per permettere lo sviluppo dei giovani platani messi a dimora alcuni anni fa - in verità sono pochi i giovani alberi disturbati. Infatti, questo è l’unico motivo avanzato nella determina n. 46:

Premesso che nell’ultimo tratto di lungolago, dal fosso della Madonna fino alla struttura comunale del campeggio, sono state messe a dimora da alcuni anni delle alberature di platano per completare l’alberatura esistente in riva al lago costituita essenzialmente da platani;
Che in conseguenza di tale impianto, anche al fine di favorire lo sviluppo delle nuove essenze, occorre procedere all’abbattimento delle piante di pioppo esistenti in quel tratto …”

Qui siamo nel campo del gusto, della scelta estetica ed emotiva: meglio i platani o i pioppi? Quale concetto di bellezza? E poi: come investire i pochi fondi disponibili Comuni?
 
I Pioppi nella pianta del 1774

Tutte le fonti storiche descrivono il viale costituito da pioppi (“l’arbuccio”), olmi, ontani, ornelli, anche salici e gelsi nel passato – un impianto misto con piante del posto, impiantate da contadini e pescatori (e parecchi di noi si ricordano ancora …). Il platano fu introdotto nei primi anni del secolo scorso, forse per imitare la scelta della borghesia nella raffinata Bolsena: non è però capodimontano. Una tutela attenta al carattere essenziale del viale nella sua continuità storica, e fiera della sua origine contadina, tenterebbe di conservare e rinforzare questo aspetto.

Alternative all'abbattimento:

- Con i fondi risparmiati curare i pioppi e trapiantare pochi giovani platani  in luoghi da individuare;
- Mettere urgentemente sotto tutela il viale storico “I Pioppi”;
- Nel futuro, sostituire piante morte o pericolanti con piante tradizionali e locali.
 
“I Pioppi” nel 1907. Foto raccolta e rielaborata da Tommaso Rossi
 

Nessun commento:

Posta un commento