Torniamo sull’argomento del livello del Lago,
affrontato in due post in agosto dell’anno scorso (“Acqua bassa” e
“Aggiornamento sull’Acqua bassa”). Questa volta perché il livello del Lago è
troppo alto – 130 cm sopra
l’incile il 9 marzo, quindi appena 10 cm sotto il
livello massimo ammissibile; in vari punti l’acqua alta comincia a danneggiare
le rive e le strutture ripariali (vedi anche gli articoli di Danilo Piovani su
Tusciaweb e sul Corriere di Viterbo). Ricordiamo che il livello del lago
rispetto all’incile si può leggere su una stecca graduata che si trova
nell’angolo del porto di Capodimonte presso la sede galleggiante della Lega
Navale.
Responsabile del controllo del livello
del Lago è l’ARDIS, l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, che interviene
regolando il deflusso del fiume Marta secondo la “legge di variazione”
stabilita da questa stessa agenzia l’1/07/2011. Questa legge dispone un livello
di 80 cm sopra
l’incile da gennaio a giugno, un decremento lineare da luglio a settembre a 75 cm , e un aumento lineare da ottobre a
dicembre per arrivare a 80 cm .
Di per sé la legge stabilita
dall’ARDIS, oltre che essere irrealizzabile perché troppo diversa dalle
pluriennali variazioni statistiche, è insufficiente perché manca delle
istruzioni da seguire quando il livello del lago si scosta da quello teorico
programmato. La legge di variazione dell’ARDIS dovrebbe essere sostituita dalla
programmazione a suo tempo elaborata dall’Università Roma 3, in collaborazione con la Soc. Lynx Natura e Ambiente e con l’Associazione
Lago di Bolsena.
Peggio ancora, l’ARDIS trascura di
regolare il deflusso persino secondo la sua propria legge difettosa, ignorando
proposte, appelli e critiche con l’arroganza caratteristica dell’incompetenza:
è inconcepibile che il livello attuale possa superare il livello di
programmazione di 50 cm , tutto ciò
senza che fossero sopravenuti eventi meteorologici straordinari.
La soluzione alle escursioni eccessive
del livello del Lago sta in una programmazione intelligente del deflusso
accompagnata dalla gestione responsabile delle paratie, piuttosto che, come
vorrebbe qualcuno, nell’installazione di un dispositivo di regolazione
automatica, costoso e vulnerabile a guasti elettronici e meccanici.
In questi giorni corriamo il rischio,
che la maggiore apertura delle “bocchette” sul Marta, effettuata (finalmente)
negli ultimi giorni – che permette la diminuzione del livello di circa 1 cm ogni due giorni -, non sia
sufficiente per assorbire un eventuale aumento del livello causato dalle piogge
nel periodo primaverile.
Inoltre, c’è da temere che il livello
alto del Lago dia il pretesto per un suo successivo esagerato abbassamento, con
conseguente “acqua bassa” nell’estate prossimo.
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