Comune
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Punto
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Giudizio
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Bolsena
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Foce del Fosso del cimitero
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Entro i
limiti di legge
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Montefiascone
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Foce torrente nei pressi del parco giochi
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Inquinato
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Marta
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spiaggia presso via Cava
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Entro i
limiti di legge
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Capodimonte
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spiaggia in via Regina Margherita (tra via dei Pini
e via degli Eucaliptus)
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Inquinato
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San Lorenzo Nuovo
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Canale in località Prati Renari
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Entro i
limiti di legge
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Il giudizio di Legambiente viene dato in base
ai risultati ottenuti dalle analisi microbiologiche: sono presi come
riferimento i valori limite per la balneazione indicati dal Decreto Legislativo
del 31 marzo 2010 nell’allegato A. Il giudizio “inquinato” significa una
concentrazione di Enterococchi intestinali tra 500 e 1000 ufc/100 ml, e/o una
concentrazione di Escherichia Coli tra 1000 e 2000 ufc/100 ml.
Secondo le parole di Giorgio Zampetti,
responsabile scientifico di Legambiente, l’obiettivo della Goletta dei Laghi è
di individuare le criticità dei bacini lacustri e di “avviare un costruttivo
confronto con le amministrazioni e gli enti preposti” per risolvere queste
criticità.
Le analisi di Legambiente, benché puntuali e
non esaustive, rivelano ancora una volta l’insufficienza della sorveglianza
igienico-sanitaria svolta dall’ARPA Lazio, che trova balneabilità “eccellente”
in quasi tutto il Lago. Abbiamo più volte illustrato e commentato questa
insufficienza (in agosto, ottobre e dicembre 2012); il miglior riassunto è
sempre quello del “Rapporto sullo stato di salute del Lago di Bolsena”
dell’associazione “La Porticella”. Citiamo due punti essenziali:
- L’ARPA Lazio fa le analisi soltanto una
volta il mese – procedura prevista dalla legge nel caso di assenza del rischio
di ”inquinamenti di breve durata”, quindi nell’ipotesi di una situazione
stabile, statica della qualità delle acque. Ipotesi non valida per il nostro
Lago, con un collettore fognario disastrato e numerose fonti d’inquinamento
attive (a parte altre criticità ancora);
- il numero dei punti di campionamento è
insufficiente. L’esempio più eclatante è quello di Capodimonte: tutta la
spiaggia (la più frequentata del Lago), dal porto al ristorante Pepenero, è
senza sorveglianza sanitaria.
Così non sorprende che l’ARPA, inizio
settembre 2011, poteva definire “eccellente” la balneabilità di questa
spiaggia, dove per cinque giorni tutte le acque reflue di Capodimonte si erano
riversate nel Lago. È proprio qui, nel mezzo di questa vasta zona, che
Legambiente trova adesso “inquinate” le acque.
Le lacune nei controlli sono state segnalate
più volte a Comuni, Arpa e Regione: nessuna risposta. Poiché la parola
dell’ARPA per definizione “è legge”, ognuno che mette in dubbio il suo giudizio
(gli “allarmisti”, i “terroristi ambientali”) rischia la denuncia – come
avvenne l’anno scorso per la Goletta dei Laghi a Marta.
Si osserva una “solidarietà” implicita ed
esplicita tra organi di controllo e istituzioni preposte alla tutela della
salute della popolazione e dell'ambiente, atta a sopprimere ogni fatto
considerato scomodo e dannoso all’immagine (turistica) del Lago di Bolsena
(Saviano e Camilli sanno dare un nome a questo meccanismo). All'azione coerente
che consiste nell'intervenire per salvaguardare la salute del Lago e dei
bagnanti, si sostituisce la finzione. Invece di eliminare le fonti
d'inquinamento e di ripristinare il collettore, i sindaci dichiarano che
abbiamo il lago più pulito dell’Italia (o dell’Europa, a scelta) e l’ARPA ci
regala il giudizio “eccellente”; certo che neanche la Regione capisce più
perché dovrebbe sprecare fondi per risanare una situazione così esemplare.
Purtroppo la popolazione e il turista non si
fanno ingannare facilmente: il cittadino, che tocca la sporcizia con le mani,
per ora soltanto brontola; il turista va altrove, allertato da diversi articoli
apparsi in giornali all’estero: uno di loro dà al nostro lago l’appellativo
esplicito di “Scheisssee” – lago di merda.
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