4 – Quali alternative?
Considerando tutti questi rischi e pericoli per l’ambiente e la salute
umana, viene naturale chiedersi: Per quale motivo si dovrebbe fare la centrale
Nuova Latera?
Sentiamo l’argomento principale dell’ENEL: “Il processo di produzione di energia geotermoelettrica, infatti, consente di soddisfare il fabbisogno di energia evitando il ricorso a risorse come i combustibili fossili e consente di contenere le emissioni di CO2.”
Altrettanto fuorviante è l’aggressiva propaganda degli opinion makers
dell’ITW-LKW che accusa chi non accetta senza riserve gli impianti geotermici,
di “condannare i propri figli e nipoti”.
Due altri argomenti che vengono avanzati in sostegno della Nuova Latera:
- la centrale utilizza una fonte di energia
nazionale e così riduce la dipendenza energetica, e
- la centrale assicura un apporto costante di
energia elettrica (che non è fluttuante in funzione della disponibilità di
vento e sole).
Ambedue sono validi, ma solo fino a una certo punto.
Sole e vento, anche loro sono fonti nazionali di energia, e l’Italia ne è
ricca. Per quanto riguarda l’intermittenza di queste fonti energetiche,
esistono soluzioni alternative anche a questo problema: tecniche di accumulo di
energia, la messa in rete intelligente di impianti di piccola taglia.Disponiamo anche di altre fonti di energia veramente rinnovabile senza intermittenza: il solare termodinamico a concentrazione e l’energia del moto ondoso.
Preziosi potrebbero essere anche impianti a biomassa e a biogas di seconda generazione (alimentati con scarti vegetali di coltivazioni). Purtroppo, nel quadro normativo italiano attuale, comportano ancora il rischio di emissioni nocive e di abusi, il problema dello smaltimento dei residui e il pericolo di vederli trasformarsi in inceneritori di rifiuti.
Un importante contributo può venire anche dalla geotermia - di bassa e media entalpia, senza prelievi o travasi di fluido geotermico nel sottosuolo, con gli scambiatori di calore direttamente nei pozzi.
Un ultimo argomento – “la geotermia
porta posti di lavoro alle comunità locali” – è smentito dall’esperienza. Sia
vent’anni fa a Latera che attualmente nel territorio amiatino, si creano pochi
posti di lavoro durevoli, meno di quelli che si perdono: poiché viceversa si
arrecano gravi danni all’economia locale compromettendo ambiente, paesaggio,
risorsa termale e la filiera locale dell'agroalimentare di eccellenza.
5 – Imprese, etica e fiducia
Emblematica in questo senso è la storia della vecchia centrale di Latera, e la storia delle centrali amiatine dove questa esperienza continua tuttora.
E come prestare fiducia a scienziati che promuovono gli impianti geotermici “flash” di Latera e dell’Amiata come mezzo ideale nella lotta all’effetto serra, e che invece sanno benissimo che sono più nocivi addirittura delle centrali convenzionali a carbone?
Sarebbe meglio, per tutti, voltare pagina: passare
a una politica di trasparenza, di dialogo, coinvolgimento, di discussione
aperta e decisioni condivise.
Concretamente, già nella progettazione si
potrebbero proporre e definire meccanismi e strumenti di partecipazione e responsabilità
condivisa. Dove l’ENEL, nel nostro caso, potrebbe rendere pubblici i dati
ambientali della vecchia centrale, proporre tavoli di progettazione condivisa,
meccanismi di controllo indipendente e strumenti di gestione condivisa.
Dove l’ITW-LKW a Castel Giorgio smette di ignorare
le prove scientifiche per il concreto rischio sismico e inquinamento della
falda superficiale, apre un dialogo con tutti gli scienziati e cittadini e dà
l’impulso a ricerche dettagliate e trasparenti delle condizioni nel sottosuolo.
sito della centrale di Latera prima della costruzione |
6 - Conclusioni
Per gli impianti tipo “flash”, come la Nuova Latera, si aggiungono gravi
problemi di inquinamento dell’atmosfera e dell’ambiente nelle vicinanze della
centrale.
Al pericolo per la popolazione e per gli ecosistemi si aggiunge la minaccia
per l’economia locale – l’agricoltura, il turismo, la risorsa termale.
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