la centrale di Latera |
Ma prima, per introdurvi nella questione, una panoramica sui vari progetti
nell’Alta Tuscia.
- di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra di almeno il 40%
rispetto ai livelli del 1990
- di contribuire con una quota di almeno 27% di energia rinnovabile;
- di migliorare del 27% l’efficienza energetica.
Il termine impreciso di “fonti rinnovabili” o “energia rinnovabile”
sottintende e include due aspetti della sostenibilità ambientale: quello di
fonti rinnovabili di energia (quindi non esauribili nella scala di tempi
geologici) e quello di fonti “pulite”, ovvero sfruttabili senza emissione di
sostanze inquinanti e dannose per gli ecosistemi, p. e. di gas ad effetto
serra.
- lo sfruttamento geotermico spesso comporta l’emissione di grandi quantità di gas serra (CO2, metano …).
In più, lo sfruttamento della geotermia non è economicamente redditizio –
considerando gli alti costi di costruzione (70 milioni di € preventivati per la
nuova centrale di Latera) e la bassa resa energetica (fino a 20%, ma con una
media sotto il 10%).
- una centrale pilota a media entalpia a ciclo binario (totale) da 5 MWe (Castel Giorgio) gode della tariffa onnicomprensiva di 200 €/MWh,
ciò confrontato con un prezzo minimo garantito di cessione dell’energia
elettrica (per l'anno 2017) del 51,1 €/MWh (si
tratta quindi di un premio non alla potenza installata, ma all’energia prodotta
– più si produce, più si guadagna). Per la centrale Nuova Latera è prevista
una produzione annua di circa 110 GWh.
È questa politica di incentivazione il motivo per cui in tutto il
comprensorio del Lago di Bolsena, oltreché nella vicina Toscana, sono state
presentate numerose richieste di permessi di ricerca e istanze di coltivazione
della risorsa geotermica.
Progetto
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Comuni
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Società
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Stato
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Area
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Impianto
Pilota: fase decisoria dal decreto VIA alla conferenza di servizi e
all'emanazione del decreto di conferimento (MSE)
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CG
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Castel Giorgio – Torre
Alfina
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Castel Giorgio, Castel
Viscardo, Orvieto, Acquapendente
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ITW-LKW Geotermia
Italia
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in attesa del parere
delle Regioni Umbria e Lazio
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22,7 km2
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Impianto
Pilota: istanza di permesso di ricerca di risorse geotermiche
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LP
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“Latera Pilota”
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Latera, Valentano,
Gradoli, Capodimonte
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Latera Sviluppo
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37,8 km2
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Concessione
di Coltivazione di Risorse Geotermiche
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Va
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Valentano (Nuova
Latera)
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Latera, Gradoli,
Valentano, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo
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ENEL Green Energy
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presentata VIA,
osservazioni fino al 12/09/2017
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111 km2
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Permesso
di ricerca di risorse geotermiche accordato
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LV
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La Veduta
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Acquapendente, Castel
Giorgio
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Sorgenia
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22,7 km2
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Ma
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Montalfina
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Castel Giorgio, Orvieto
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Tosco Geo
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rilasciato il 2/6/2017
*
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34,2 km2
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Mo
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Montorio
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Sorano, Castell’Azzara,
Acquapendente, Proceno
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Sorgenia
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decaduto il 18 luglio
2017?
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101 km2
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MR
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Monte Rubiaglio
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Allerona, Castel
Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto
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Tosco Geo
|
rilasciato il 2/6/2017
*
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36,2 km2
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PD
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Piana
del Diavolo
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Farnese, Ischia di
Castro
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Geothermics Italy
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novembre 2016:
presentazione VIA per pozzi esplorativi
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40,8 km2
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Ce
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Cellere
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Cellere, Montefiascone
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Sorgenia Geothermal
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107 km2
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* “limitatamente alle attività preliminari
di tipo investigativo superficiale”
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Istanza
di permesso di ricerca di risorse geotermiche
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AC
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Arlena di Castro
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Cellere, Piansano, Canino,
Marta, Tessennano, Arlena di Castro, Tuscania, Capodimonte
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Futuro Energia
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46,6 km2
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|
Ca
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Castro
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Farnese, Ischia di
Castro
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Malalbergo
|
20,3 km2
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Co
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Celleno
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Bagnoregio, Civitella
D'Agliano, Montefiascone, Viterbo, Celleno, Graffignano
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Geoenergy
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124 km2
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GC
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Grotte di Castro
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Acquapendente, San
Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Bolsena, Onano, Gradoli
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Power Field
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72,1 km2
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LB
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Lago di Bolsena
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Montefiascone, Marta,
Bolsena, Piansano, Capodimonte, Bagnoregio, Viterbo, Valentano, Cellere; Orvieto
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Tombelle
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156 km2
|
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MF
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Monte Fumaiolo
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Canino, Cellere, Ischia
di Castro
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Malalbergo
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51,7 km2
|
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SMS
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Santa Maria di Sala
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Farnese, Ischia di
Castro, Valentano
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Malalbergo
|
12,7 km2
|
|
Tu
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Tuscania
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Tuscania, Monteromano
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Futuro Energia
|
71,2 km2
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Carta indicativa dei progetti geotermici nel comprensorio del Lago di
Bolsena.
Sigle e colori corrispondono alle denominazioni
dei progetti nella tabella 1 e al loro stato di avanzamento.
A chiedere le autorizzazioni per le centrali sono per lo più piccole società private con capitale esiguo, tra 10 e 20 mila €. Il loro business sarebbe ottenere il permesso di coltivazione della risorsa (la legge italiana prevede che società così piccole, senza esperienza nel settore, senza know-how specifico e senza un capitale sociale adeguato possano chiedere e ottenere tali appalti) e poi rivenderlo a grosse società, anche estere, che poi si prendono gli incentivi italiani.
2 - I progetti con sviluppi recenti
Dal punto di vista del peso delle società proponenti, Latera, con l’ENEL
come protagonista, è un’eccezione. Le
attività dell’ENEL sul campo geotermico di Latera hanno una lunga storia. Nel
1977 viene rilasciato il permesso di ricerca LATERA e nel 1978 viene perforato
il primo pozzo profondo, il primo di un totale di 22. Dal 1984 al 1987 è in
esercizio una prima centrale sperimentale (Latera-3D) a scarico libero.
Il progetto della centrale di
Latera (45MW nominativi) ha inizio nel 1988; il 13 maggio 1999 la centrale
viene avviata e il 26 marzo 2000 la produzione è sospesa dopo vive proteste
della cittadinanza, dei sindaci e della Provincia per le forti emissioni di gas
nocivi come H2S e NH3 che raggiungono i paesi del
comprensorio, fino a Montefiascone. A parte le emissioni di esercizio (“a
scarico libero”) sembra che vi si siano verificati anche incidenti come un’eruzione
di gas del 21 luglio 1999 che produsse una persistente nube tossica. Seguono
due interrogazioni parlamentari, l’interruzione della produzione e, nel 2004,
la rinuncia alla riapertura per “scarsa rimuneratività” – si è giudicata troppo
costosa l’istallazione di adeguati filtri per la protezione della popolazione.
Un processo contro il direttore della centrale e il responsabile di cantiere porta
all’assoluzione di entrambi perché le emissioni maleodoranti sarebbero
continuate anche dopo la chiusura (?).Il progetto attuale vede una compatta opposizione dei 10 sindaci della zona (riuniti nel “Coordinamento dei sindaci dell’Alta Tuscia contrari alla geotermia”) e dei comitati locali – il Comitato Farnese – Ambiente, salute e territorio, il Comitato Latera, il Comitato Canino, il Comitato Castro, sostenuti dalla rete Nogesi.
- un gruppo geotermico;
- una caldaia a biomassa;- un ciclo binario ORC;
- un turbo espansore;
per una potenza elettrica totale di 14 MWe.
Nel serbatoio geotermico è presente, a circa 2000 m di profondità, acqua in
pressione (ca. 200 barA) a una temperatura attorno a 210°C con un contenuto del
4% di gas incondensabili (di cui più del 90% di CO2). Si prevede
l’estrazione di 500 t/h totali di fluido dai 2 pozzi di produzione. Il vapore
in uscita da 2 “flash” viene surriscaldato dai fumi provenienti dall’impianto a
biomassa (potenza di 6 MW termici, alimentata da circa 50 t/giorno di cippato
di legna) e inviato alla turbina che genera energia elettrica. Il gruppo
binario ORC recupera il calore contenuto nelle condense in uscita dai flash
mentre il turbo espansore recupera il calore dei gas incondensabili prima che
siano inviati all’impianto AMIS (il sistema Abbattimento Mercurio e Idrogeno
Solforato).
I costi complessivi sono di 70 milioni di Euro, di cui 20 ricadono sulle
“opere minerarie”, 19 sulla centrale geotermica. Il progetto è avvantaggiato
dalla possibilità di poter riutilizzare una parte delle strutture e
infrastrutture realizzate per la vecchia centrale, e dal fatto che
l’esplorazione del campo geotermico è già completata.
Castel Giorgio
L’impianto pilota proposto dall’ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. a Castel
Giorgio (impianto a ciclo chiuso di una potenza di 5 MWe) è il progetto più
avanzato nell'iter amministrativo di sfruttamento geotermico nel comprensorio. È oggetto di un duro
confronto tra la popolazione compatta (associazioni, comitati, tutti i sindaci del comprensorio,
provincia) e lobby industriali. Il progetto è fermo dal 22 marzo 2016 quando il
Consiglio Regionale dell’Umbria ha approvato il parere contrario all’impianto
proposto dalla propria Commissione Ambiente (vedi post). Da questa data, la
Giunta Regionale non riesce a decidersi a negare l’autorizzazione all’impianto,
e neanche la Regione Lazio si esprime e temporeggia soltanto. Lì, ultimamente,
una moratoria: il rilascio di nuovi permessi di ricerca, ma anche delle
proroghe dei permessi esistenti nonché degli atti ad essi preordinati, "sono sospesi in attesa della redazione della
Carta idro-geo-termica regionale di cui all'articolo 5, comma 3, della Lr
3/2016 e, comunque, non oltre sei mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge" (vedi qui la legge
regionale).
LATERA pilota
È in corso l’istanza di “Permesso di Ricerca di Risorse Geotermiche
finalizzato alla sperimentazione di Impianti Pilota”, presentata il 09/09/2016
da “LATERA SVILUPPO”.
Secondo la scarsissima presentazione del
progetto sul sito del MISE, questa centrale a media entalpia e a ciclo chiuso
utilizza la stessa risorsa geotermica della centrale Nuova Latera. La
superficie del permesso è stata ritagliata recentemente dalla vecchia
concessione Valentano dell’ENEL in modo che la centrale di Latera pilota è
situata a poca distanza dalla centrale Nuova Latera. Potenza elettrica nominale
di 5 MWe e efficienza energetica di circa il 10%. Si ha l’impressione che
questa istanza sia stata presentata per sostituirsi al progetto Nuova Latera in
caso di rigetto, forse per evitare l’obbligo di smantellare le istallazioni
della vecchia centrale e per permettere al progetto Latera pilota di continuare
lo sfruttamento dei pozzi appena possibile.
Piana del Diavolo
A maggio 2011
Geothermics Italy richiede il conferimento per il permesso di ricerca Piana del
Diavolo. Nel 2012 due conferenze di servizio hanno esito positivo che porta al
rilascio del permesso.
Nel mese di
novembre 2016, Geothermics Italy attiva una procedura di VIA per pozzi geotermici
esplorativi, 2 a Farnese e 2 a Ischia di Castro all’interno del permesso Piana
del Diavolo, e a gennaio 2017 si svolge la prima conferenza dei servizi, dove
le Comuni di Ischia e Farnese dichiarano contrarietà e vari enti rilevano
criticità e assenze di documentazione.
Montalfina e Monte Rubiaglio
Il 2 giugno 2017 è stato accordato il permesso di ricerca di risorse
geotermiche, però limitato “alle attività preliminari di tipo investigativo
superficiale”. Un piccolo segnale preoccupante.
Seguono la seconda parte, con il capitolo
Seguono la seconda parte, con il capitolo
3 - Nuova Latera - quali rischi e
criticità?
e la terza parte, con
4 – Nuova Latera - quali
alternative?
5 – Imprese, etica e fiducia, e
6 - Riassunto
6 - Riassunto
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