Ricordiamoci, e
rileggiamo la cronologia degli eventi: un anno fa, il 20
febbraio 2017, il Comune di Capodimonte affida i lavori di abbattimento di 22
pioppi del viale alberato sul Lungolago di Capodimonte. Questo storico viale
chiamato “I Pioppi” è unico al mondo per bellezza, estensione e antichità –
l’impianto originale risale al 1400.
Tutti i grandi pioppi nella parte finale
del viale tra il Fosso del Tavolino e il campeggio saranno tagliati. Molti cittadini protestano, l’associazione
locale La Porticella chiede spiegazioni al Comune e tenta di aprire un dialogo.
Il movimento cittadino prende ampie dimensioni, una raccolta firme durante
l’estate raggiunge quasi mille firme, la popolazione aderisce in massa a una
fantasiosa manifestazione-festa in sostegno degli alberi - l'Abbraccio dei Pioppi.
Il Comune però rifiuta
ogni incontro e dialogo. Avanza di nuovo motivi futili (la “lanuggine”, le allergie
– inesistenti, allergogena invece la Tingide del Platano) e la pericolosità degli
alberi. La Porticella chiede al Comune di accertare quest’ultimo punto. Il
Comune rifiuta. Così l’associazione, con una
raccolta fondi chiede il parere di un esperto esterno. Questo, dopo un attento esame
visivo, accerta che gli alberi non sono pericolanti. Il perito chiede, per
approfondire l’esame e stabilire eventuali interventi curativi, il permesso per
un esame visivo in quota.
La riposta del Comune è
negativa:
“ … con Determinazione n. 46/T del 20/02/2017 è stato disposto
conseguentemente l’abbattimento delle piante di pioppo che ostacolano la
regolare crescita delle nuove essenze impiantate.
Pertanto, ferma restando l’illegittimità dell’incarico
ricevuto per conto di un soggetto privo di titolo si comunica con la presente
il formale diniego ad effettuare le richieste indagini.
Nel diffidare la S. V. a proseguire le attività come
commissionate dall’Associazione “La Porticella”, si fa presente che in difetto
questa Amministrazione provvederà a tutelare i propri interessi nelle sedi
competenti …”
Va ricordato invece che
sia cittadini che associazioni sono “portatori d’interesse” (nel caso specifico
La Porticella è anche iscritta come tale nei registri della Regione), e di
conseguenza hanno un titolo legittimo per chiedere e ottenere informazioni in
materia ambientale.
Non se la passano meglio
alcuni vecchissimi alberi dalla parte iniziale del viale. Due di loro, compresi
nell’area occupata da un chiosco, sono stati ridotti in fin di vita da modalità
inadatte di potatura. L’anno scorso uno di loro è stato rimosso, in questi
giorni l’altro. Il Comune non si è opposto a questa azione, denunciata dal
2013: Lasciateci vivere!
Già il famoso statuto Farnesiano del 1558 stabiliva: “Si doveva subito ripiantare un novo albero,
dove per qualunque cagione alcuno ne fosse mancato … “. Lo stesso principio
è confermato il 18 giugno 1823 dall’Assessorato Camerale dello Stato di Castro.
Ci risulta che anche in anni recenti sia stata concordata
una simile regola, come ci rivela un commento su facebook di un membro del
Consiglio Comunale di Capodimonte: “… da accordi presi e firmati dal sindaco nel
momento in cui si sarebbero seccati [gli alberi], …sarebbero stati rimpiazzati
con altri uguali”.
Vorremmo essere fiduciosi che questo accordo venga
rispettato. Però … almeno per adesso, l’albero rimosso l’anno scorso non è ancora
stato sostituito. Altri, rimossi anni fa per creare parcheggi presso un
ristorante sul Lungolago, nemmeno.
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