Siamo al punto di collasso del sistema “COBALB”, in tutti
i sensi.
In senso materiale, perché ormai da mesi (o piuttosto da anni)
non assolve più la sua funzione. Che è quella di raccogliere i reflui di tutti
i comuni del bacino del Lago di Bolsena e di avviarli alla corretta
depurazione. In questo momento il quadro è il seguente.
Marta - scarico irregolare nel fiume Marta presso la stazione 20
Tutte le stazioni di sollevamento sono in uno stato tecnico
insoddisfacente. I quadri elettrici e di comando sono obsoleti e insufficienti,
il sistema di teleallarme fuori servizio, le tubazioni malridotte, le pompe
spesso in uno stato precario, presenti nelle stazioni in numero minimo o addirittura
assenti. Ciò comporta sversamenti frequenti di acque fognarie nel Lago da molte
stazioni.
pianta del sistema COBALB
In dettaglio:
– Sono completamente fuori servizio le stazioni: SS 20 a
Marta, “ Le Fontane” e “S.P. I Felceti” a Valentano e quella di “San Lorenzo
Lago”.
– Le altre stazioni, soprattutto la SS 9 (Grancaro),
lavorano con funzionalità ridotta.– Il depuratore situato sul fiume Marta è completamente fuori servizio da circa un anno.
– Il depuratore di Valentano è fermo almeno dal 2013.
– Di conseguenza, una grande parte delle acque reflue raccolte nei comuni di Gradoli, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo e Bolsena finisce nel Lago nei pressi della stazione SS 9. Il resto, assieme ai reflui di Montefiascone, Marta e Capodimonte, viene sversato nel fiume Marta nei pressi della stazione SS 20. Le acque reflue del comune di Valentano finiscono interamente in vari fossi, senza depurazione.
Valentano - scarico irregolare nella località Le Fontane
Senza parlare delle gravi mancanze di tutte le reti
comunali, dell’assenza di trattamento corretto dei reflui sul versante ovest
del Lago, delle case sparse senza fosse settiche regolamentari, del fatto che
il sistema è ormai sottodimensionato e incapace di accogliere tutti i reflui
del bacino …
Tutto ciò arreca un grave danno ambientale al Lago di
Bolsena, ne minaccia l’ecosistema e mette in pericolo la base dell’economia locale.
Tre procure stanno indagando su questi fatti e sulle
responsabilità inerenti al “sistema COBALB” in senso ampio: un sistema anche di
malgestione, pure questo arrivato al crollo.
Il COBALB, la Comunità Bacino del Lago di Bolsena S.p.A.,
era nato come consorzio di tutti i comuni del bacino cui si sono associati il Comune
di Bagnoregio e la Provincia di Viterbo, una “primaria e insostituibile opera di raccolta e depurazione delle acque
reflue”, come si proponeva di essere. In tal modo, avrebbe potuto
rappresentare l’esempio per una cooperazione solidale delle amministrazioni del
bacino. Le amministrazioni invece non sono riuscite ad affrontare in modo efficace e solidale i vari problemi della gestione unitaria del ciclo dell’acqua. Il COBALB, in tale contesto, si è limitato a gestire il suo servizio tecnico come poteva, allo stesso tempo – e questo è un fatto grave – oscurando il vero stato delle cose, con la compiacenza degli organi di controllo. “La trasparenza è l’arma migliore per battere illegalità e corruzione”, ricorda Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Di questo stato delle cose erano a conoscenza i
responsabili almeno dal 2013, quando un rapporto tecnico interno documenta lo
stato di abbandono delle strutture; ne riportiamo alcune valutazioni: “stazione ferma … tubazioni rotte e bucate … nessuna
pompa … quadro elettrico bruciato … manutenzione mai eseguita dal 1995 … sversamenti
continui … quadro elettrico pieno di ratti …”.
Bolsena - scarico irregolare nella località Guadetto
Comunque la verità man mano è emersa. Una tappa
importante è stato lo studio intrapreso da un gruppo di scienziati
dell’Università tedesca di Weimar, esperti nella gestione delle acque urbane,
che comprendeva sopralluoghi sul posto nel mese di maggio 2017 e un analisi dei
problemi tecnici e gestionali del sistema COBALB. Un altro contributo sono le
ricerche da parte di cittadini impegnati degli scarichi irregolari, che in
pochi mesi hanno reso palese il dissesto del sistema fognario al di là della bella facciata.
Ma non indugiamo sul passato, c’è tanto da fare per il
futuro:
– Priorità assoluta alla tutela del Lago. Tutte le
risorse vanno concentrate sul rinnovo completo del sistema fognario in tutte le
sue parti: rete COBALB, reti comunali, case ed esercizi sparsi, anche facendo
ricorso alla “somma urgenza”.– Rinnovo del sistema gestionale, trasparenza e partecipazione del pubblico ai processi decisionali.
– Ricorso alla giustizia in materia ambientale.
Citiamo dalla Convenzione
di Aarhus, articolo 1 (ratificata dall’Italia e integrata nella
legislazione nazionale):
“Per contribuire a tutelare il diritto di
ogni persona, nelle generazioni presenti e future, a vivere in un ambiente atto
ad assicurare la sua salute e il suo benessere, ciascuna Parte garantisce il
diritto di accesso alle informazioni, di partecipazione del pubblico ai
processi decisionali e di accesso alla giustizia in materia ambientale ..."
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