Si sperava in un’estate
tranquilla finalmente, con acque pulite, senza notizie allarmanti su
inquinamenti fognari …
Sembrava possibile quando, il 5 settembre 2017, erano stati consegnati i
lavori di ripristino del collettore circumlacuale e dell’impianto di
depurazione delle acque reflue di Marta gestiti dal
COBALB (vedi qui).
Gli interventi avrebbero dovuto iniziare ancora nell’autunno del 2017, invece
sono iniziati solo il 20 marzo 2018.
Perché? A parte il maltempo a febbraio di quest’anno, la causa principale
del ritardo è stato il fatto che il progetto di ripristino, oggetto del bando
regionale, si riferiva a uno stato
(disastrato) dell’impianto, emerso da una verifica condotta nella primavera del 2013. Il bando è stato indetto quindi senza tenere conto dell’ulteriore degrado degli anni
seguenti. Di conseguenza, verifiche addizionali,
aggiornamenti del piano di lavoro, necessità di reperire fondi per coprire i costi
addizionali hanno portato a inevitabili rinvii, facendo slittare la fine dei
lavori sul collettore ad agosto.
I lavori di ripristino si articolano in varie fasi:
- Nella prima, gli interventi si concentrano sull’impiantistica
idraulico-meccanica delle stazioni di sollevamento. In ogni stazione si
puliscono e spurgano le vasche e condotte, si controlla lo stato delle vasche
di accumulo, del valvolame e delle tubazioni per ripararle in caso di bisogno,
si sostituiscono le pompe difettose e si installano queste mancanti.
- La seconda fase è dedicata al ripristino dell’impianto elettrico – si sostituiscono
i quadri di comando e controllo, si rinnovano completamente i collegamenti
elettrici e si realizzano nuovi cavidotti e pozzetti di distribuzione.
- Nella terza fase, si procede al ripristino del depuratore, e
- in ultimo, sarà installato il nuovo sistema di telecontrollo.
Ormai i lavori delle due prime fasi sono quasi terminati; ultimo scoglio
che rimane è la SS9, la stazione di sollevamento con la maggiore potenza
elettrica installata, dove si è resa necessaria la sostituzione del
trasformatore da 20 kV e la realizzazione di un quadro elettrico specifico.
Però, soltanto dopo il completamento di tutti i lavori sul collettore, e solo
dopo il collaudo di questa prima parte delle opere di ripristino, tutte le
parti del sistema sostituite e rinnovate – le pompe nuove, i quadri elettrici
nuovi, le installazioni idrauliche ed elettriche – potranno entrare in funzione. Questo collaudo dovrà verificare il corretto
funzionamento di tutto il sistema e certificare che l’impianto in tutti i suoi
dettagli corrisponde ai requisiti tecnologici, materiali e economici specificati
nel bando.
Per ora continuano quindi gli sversamenti dalle stazioni di pompaggio, come
recentemente dalle stazioni SS5, SS13, SS15 e soprattutto dalla SS9, che riversa
ancora regolarmente acque fognarie nella baia del Grancaro.
sversamento sul lungolago di Montefiascone, 17 luglio 2018
La rinnovata funzionalità del collettore, a lavori e collaudi terminati, rappresenterà un
grande passo verso il risanamento della salute del Lago. Rimane, però, ancora
molto da fare, restano ancora molti dubbi e interrogazioni: cosa ne sarà della
gestione e manutenzione dell’intero sistema fognario? Quando saranno
ripristinate le reti fognarie comunali? Quando sarà completato il collettamento
delle acque reflue sul versante ovest? Quando sarà verificata la tenuta delle
tubazioni del collettore?
Per risolvere i rimanenti problemi, contiamo anche nel futuro sull’appoggio
dell’Unione Europea. È grazie al suo intervento che i lavori sono stati
finalmente appaltati, che sono arrivati a buon punto e che saranno terminati
entro tempi prevedibili. È un’ottima notizia per il Lago e un grande successo
dell’impegno della cittadinanza attiva del nostro territorio, riunita in varie associazioni e comitati.
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