Continua il confronto tra le parti anche nel secondo incontro “di coordinamento istruttorio”, convocato al fine di “consentire il raggiungimento della prescritta intesa da parte della regione Umbria” a riguardo dell’impianto pilota geotermico a Castel Giorgio.
Nessun mutamento nelle posizioni già esposte nel corso
del primo
incontro:
- parere favorevole ribadiscono il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e il Ministero dei beni e delle attività culturali (MIBAC). Non potevano fare altro che confermare il loro parere espresso sulla base delle loro precedenti valutazioni verbalizzate nella conferenza dei servizi dell’otto settembre 2015, non essendo state presentate altre nuove motivazioni successive a quella data;
- i comuni invece, sia della regione Umbria che del Lazio, confermano la loro contrarietà alla realizzazione dell’impianto impegnandosi a inviare tramite un legale da loro incaricato un documento con il quale saranno esposti gli aspetti contrari all’impianto, che non erano stati presi in considerazione fino alla data della suddetta conferenza dei servizi.
La regione Umbria non si è presentata, malgrado che nei
giorni precedenti avesse lasciato
intendere che avrebbe espresso parere contrario all’impianto.
La Regione Lazio, questa volta presente, ha espresso un
parere generico a sostegno dei sindaci, riservandosi di esprimere un parere
tecnico definitivo dopo aver letto la documentazione dalla quale desumere i
danni che deriverebbero al Lazio, in particolare al Lago di Bolsena,
dall’esercizio dell’impianto di Castel Giorgio.
L’esito positivo della VIA/VAS del 31 ottobre 2014 escludeva
il rischio sismico, il rischio per la risorsa termale, l’inquinamento con
arsenico dell’acquifero potabile sovrastante la zona di reiniezione e il suo
depauperamento sopra la zona di produzione. La valutazione si basava su due
ipotesi rivelatesi irrealistiche: l’impermeabilità della copertura del serbatoio
geotermico e il ritorno sotterraneo del fluido geotermico dal punto di reiniezione
al punto di prelievo.
Queste ipotesi sono smentite dal lavoro di G. Vignaroli et
al. (pubblicato in Tectonophysics 608, pp. 482-498 (2013) e basato su ricerche coordinate
dal Prof. Giordano dell’Università di Roma Tre), come osserva in maniera
efficace Dario Tamburrano nella sua lettera al ministro dello sviluppo
economico Luigi di Maio e al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. L’eurodeputato
del M5S esprime la sua preoccupazione e ritiene assolutamente indispensabile tenere
conto dei suddetti gravi problemi ambientali.
Con un terzo incontro il 25 luglio terminerà
l’acquisizione dei vari pareri e finirà la fase istruttoria. Si presume che
sulla base dei medesimi il MISE sottoporrà al Consiglio dei Ministri le proprie
valutazioni che dovranno decidere nel merito in data al momento non
prevedibile.
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