sabato 2 luglio 2022

Isola Bisentina - aspetti naturalistici

 


Abbiamo seguito con grande soddisfazione l'attento lavoro di ripristino e restauro del patrimonio storico e architettonico dell'Isola Bisentina intrapreso dalla famiglia Rovati in questi ultimi anni, e la loro sensibilità per la tutela dell'ambiente e del paesaggio unico dell'isola. Sensibilità che pone l'accento sul suo valore spirituale, sul suo carattere sacro che si riflette in tutti i suoi aspetti materiali. 

La breve relazione che segue si concentra su uno di questi aspetti, quello naturalistico, per presentarlo e illustrarne la sua importanza a livello nazionale e europeo, assieme ai suoi principali valori che dipendono da vari fattori - dalla sua situazione al crocevia di correnti di migrazione e scambio, e in qualche misura protetta dal "rumore degli uomini".

Il valore naturalistico dell'isola è oggetto anche di norme che permettono al suo proprietario, tale tutore, a proteggerla e lo indirizzano negli interventi e misure di tutela, le quali saranno brevemente presentate e seguite da proposte, come meglio attuare un'efficace tutela dell'aspetto naturalistico.

 La relazione è organizzata così:

1 - Principali valori naturalistici presenti sull'Isola Bisentina e nelle sue acque

2 - Tutela e norme

3 - Principali motivi di attenzione

4 - Bibliografia di riferimento


1. PRINCIPALI VALORI NATURALISTICI PRESENTI SULL'ISOLA E NELLE SUE ACQUE


L'Isola Bisentina rappresenta un "hot spot" di biodiversità per il Lago; si riportano di seguito in via sintetica i principali motivi di interesse naturalistico in essa presente.

  • Il Lago e le acque intorno all’isola costituiscono un importante sito di svernamento per molte specie di uccelli acquatici con una media di circa 10.000 individui censiti ogni anno nell’ambito dell’IWC (International Waterfowl Census) appartenenti a 15-18 specie, inclusa la Strolaga mezzana Gavia arctica (cfr. Figura 1. Brunelli et al., 2004, 2009) per la quale il sito è di “importanza nazionale” secondo i criteri stabiliti dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica ora ISPRA (Baccetti et al., 2002, Zenatello et al., 2014).
Figura 1: Strolaga mezzana, specie presente in inverno nelle acque nei pressi dell'Isola Bisentina



  • Le isole costituiscono un sito riproduttivo per il Falco pellegrino Falco peregrinus (una coppia per ogni isola) (Brunelli, Bulgarini, Calvario, Sarrocco vid.), cfr. Figura 2).
Figura 2: Falco pellegrino fotografato su un albero dell'Isola Bisentina (a sinistra) e sulla cupola della Rocchina (a destra).

  • Presenza di una garzaia mista con 3 specie di Ardeidi (Airone guardabuoi Bubulcus ibis, Nitticora Nycticorax nycticorax, Garzetta Egretta garzetta) e Cormorano Phalacrocorax carbo sinensis, localizzata sull’Isola Bisentina; dal 2019 il Cormorano ha iniziato a nidificare anche sull’Isola Martana. Si tratta della sola garzaia dell’Italia centrale con questa ricchezza e composizione di specie (Calvario et al., 2008b; Calvario et al., 2009, Biancolini et al., 2017).
Fig. 3: Sull'Isola Bisentina è presente una importante garzaia mista con tre specie di Ardeidi e Cormorano. In senso orario: Airone gardabuoi, Nitticora, Cormorano, Garzetta.

  • Il Lago e le acque intorno all’Isola Bisentina in particolare, costituiscono un sito riproduttivo di rilevanza regionale per la nidificazione (15 coppie stimate nel 2019) e lo svernamento (434 individui nel 2022) del Fistione turco Netta rufina, specie per la quale sono noti nel Lazio solo pochi altri siti, occupati prevalentemente in modo irregolare e da coppie isolate (Brunelli et al., 2011; Bernoni et al., 2019), cfr. Figura 4.
Figura 4: Il Lago e le acque intorno all'Isola ospitano contingenti di Fistione turco svernanti, oltre 400 individui nel 2022 (foto sopra) e coppie nidificanti (foto sotto, un maschio con un pulcino a seguito).
  • Presenza di due habitat vegetali terrestri di interesse comunitario tutelati dalla Direttiva Habitat: un habitat erbaceo di tipo xerico, considerato prioritario dalla Direttiva Habitat ubicato solo in alcuni punti dell’Isola: habitat 6220* “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea”, ed un habitat forestale denominato 9340 “Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia”, la lecceta compresi gli ambiti rupestri in cui tale formazione è insediata, (cfr. Figura 5).
Figura 5: I due habitat vegetali terrestri di interesse comunitario tutelati dalla Direttiva Habitat: in primo piano l'habitat xerico prioritario denominato 6220* "Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Theo-Brachypodietea" localizzato solo in alcuni punti dell'Isola; sullo sfondo l'habitat 9340 "Foreste di Quercus Ilex e Quercus rotundifolia", la lecceta che ricopre buona parte dell'Isola compresi alcuni ambiti rupestri in cui tale formazione è insediata.

  • Presenza di due habitat vegetali acquatici di interesse comunitario tutelati dalla Direttiva Habitat situati nelle acque dell’Isola: “3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.”, “3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnapotamion e del Hydrocharition”. In particolare, per le alghe Caracee il Lago di Bolsena presenta uno dei più significativi popolamenti d’Italia. Sono state censite 14 specie di Caracee su 32 specie presenti in Italia (44%) e 54 in Europa 26%, 4 delle quali considerate rare in Italia (sottolineate): Chara globularis Nitellopsis obtusa, Chara aspera, Chara hispida, Chara vulgaris, Nitella hyalina, Chara intermedia, Chara polyacantha, Chara tomentosa, Chara delicatula, Nitella gracilis, Nitella opaca, Nitella tenuissima, Chara gymnophylla (Azzella, 2014). Il Lago può essere considerato un “hotspot” europeo per la biodiversità di Caracee e dovrebbe essere incluso nelle “Important Plant Area” italiane in un prossimo aggiornamento rispetto delle aree attualmente designate a livello nazionale (Blasi et al., 2010). Un aumento del livello di pressione antropica così come il cambiamento climatico potrebbero influenzare negativamente questo hotspot (cfr. Figura 6).
Figura 6: Immagine aerea nella quale sono bene evidenti le praterie sommerse di alghe caracee che circondano le acque dell'Isola. Tale formazione vegetale è un habitat di interesse comunitario tutelato dalla Direttiva Habitat e denominato "3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.".

  • Presenza di una specie di flora stenomediterranea, rara in Italia e rarissima per il Lazio: Speronella stafisagria Delphinium staphysagria (cfr Figura 7).
Figura 7: Speronella stafisagia fotografata nel corso degli studi condotti per la redazione del Piano di Gestione.



2. NORME DI TUTELA PER GLI ASPETTI NATURALISTICI

L’Isola Bisentina è inserita all’interno delle aree tutelate dalla Rete Natura 2000 a seguito del recepimento delle Direttive comunitarie denominate Habitat (92/43/CEE) ed Uccelli (79/409/CEE sostituita dalla 2009/147/CE), che hanno reso cogente il concetto di “Rete Ecologica” e portato alla designazione da parte dello Stato italiano, di diversi siti denominati Zone di Protezione Speciale (ZPS), a tutela esclusiva degli Uccelli, e Zone Speciali di Conservazione (ZSC), a tutela di habitat vegetali naturali e seminaturali (quindi utilizzati e derivanti da pratiche di utilizzo da parte dell’uomo) e di specie animali (compresi numerosi gruppi di invertebrati), tranne gli Uccelli. In particolare l’Isola Bisentina è stata quindi designata sia come ZPS che come ZSC (cfr. Tabella 1).

SITI NATURA 2000 PER L’ISOLA BISENTINA

Nome del sito

Codice

Comuni

Estensione in ha

ZPS “Lago di Bolsena – Isole Bisentina e Martana”  

IT6010055

Capodimonte, Marta, Gradoli, Grotte di Castro, S. Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone

11.501,4

ZSC Isole Bisentina e Martana 

IT6010041

Capodimonte, Marta

26,1

Tabella 1. Siti Natura 2000 in cui è inserita l’Isola Bisentina.


All’interno di questi siti vi è l’obbligo del rispetto delle Misure di Conservazione emanate dalla Regione Lazio con la DGR 612/2011 (misure di conservazione da applicarsi nelle Zone di protezione Speciale (ZPS) e nelle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e con la DGR 162/2016 (Adozione delle Misure di Conservazione finalizzate alla designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e del DPR 357/97 e s.m.i. – codice IT60100 (Viterbo).

La Provincia di Viterbo, su incarico della Regione Lazio, ha redatto nel 2009 (AA.VV., 2009) il Piano di Gestione della ZPS del Lago di Bolsena e dei siti in essa interclusi compresa l’Isola Bisentina, che costituisce ad oggi il documento di carattere naturalistico-ambientale gestionale, più completo sull’area e che delineava, con chiarezza, problematicità e possibili soluzioni.

Una delle misure di tutela più efficaci derivata dalla Direttiva Habitat prevista dallo strumento normativo di recepimento (DPR 120/2003, articolo 6), è costituita dall’obbligo dell’attivazione della procedura di incidenza, nel caso si voglia realizzare qualsiasi intervento/progetto/piano/attività: 

I proponenti di interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nel sito, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi, presentano, ai fini della valutazione di incidenza, uno studio volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi nell'allegato G, i principali effetti che detti interventi possono avere sul proposto sito di importanza comunitaria, sul sito di importanza comunitaria o sulla zona speciale di conservazione, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi”.

È bene chiarire che tale procedura deve essere attivata anche quando intervento/progetto/piano/attività venga realizzato all’esterno dei siti Natura 2000 ma le conseguenze si possano riflettere all’interno dei siti.
I recepimenti nazionali delle Direttive Comunitarie e le DGR della Regione Lazio non prevedevano sanzioni (amministrative o penali) per l’infrazione delle norme previste; tale lacuna è stata colmata nel 2011 con il DECRETO LEGISLATIVO n. 121 del 7 luglio 2011, “Attuazione della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell'ambiente, nonché della Direttiva 2009/123/CE che modifica la Direttiva 2005/35/CE relativa all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di sanzioni per violazioni”. In questo Decreto Legge sono stati inseriti i due articoli sotto riportati:

Art. 227 – bis (Uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette)

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, fuori dai casi consentiti, uccide, cattura o detiene esemplari appartenenti ad una specie animale selvatica protetta è punito con l'arresto da uno a sei mesi o con l'ammenda fino a 4.000 euro, salvo i casi in cui l'azione riguardi una quantità trascurabile di tali esemplari e abbia un impatto trascurabile sullo stato di conservazione della specie. Chiunque, fuori dai casi consentiti, distrugge, preleva o detiene esemplari appartenenti ad una specie vegetale selvatica protetta è punito con l'ammenda fino a 4.000 euro, salvo i casi in cui l'azione riguardi una quantità trascurabile di tali esemplari e abbia un impatto trascurabile sullo stato di conservazione della specie.»;

Art. 733 –bis (Distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto)

Chiunque, fuori dai casi consentiti, distrugge un habitat all'interno di un sito protetto o comunque lo deteriora compromettendone lo stato di conservazione, è punito con l'arresto fino a diciotto mesi e con l'ammenda non inferiore a 3. 000 euro.». Ai fini dell'applicazione dell'articolo 727-bis del codice penale, per specie animali o vegetali selvatiche protette si intendono quelle indicate nell'allegato IV della direttiva 92/43/CE e nell'allegato I della direttiva 2009/147/CE. Ai fini dell'applicazione dell'articolo 733-bis del codice penale per 'habitat all'interno di un sito protetto' si intende qualsiasi habitat di specie per le quali una zona sia classificata come zona a tutela speciale a norma dell'articolo 4, paragrafi 1 o 2, della direttiva 2009/147/CE, o qualsiasi habitat naturale o un habitat di specie per cui un sito sia designato come zona speciale di conservazione a norma dell'art. 4, paragrafo 4, della direttiva 92/43/CE.


Più recentemente, con la legge regionale del 22 ottobre 2018, n°7 “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale”, sono state introdotte alcune integrazioni e modifiche alla L.R. °29/97 “Norme in materia di aree naturali protette regionali”; in particolare la legge introduce sanzioni per violazioni di norme all’interno dei siti Natura 2000 (Zone di Protezione Speciale - ZPS, Zone Speciali di Conservazione – ZSC), come di seguito indicate:
  • violazioni alle Misure di Conservazione per le ZPS e per le ZSC (cfr DGR citate);
  • violazioni alle prescrizioni formulate dalla Regione Lazio in sede di parere di incidenza in riferimento a specifici piani e/o progetti;
  • contrasto con gli obiettivi specifici di tutela e di conservazione del sito, così come definito dalle Misure di Conservazione.
3. PRINCIPALI MOTIVI DI ATTENZIONE

- Tutti gli interventi, i progetti, le attività, gli eventi che si intraprendono sull’isola devono essere sottoposti per legge alla procedura di valutazione di incidenza prevista dall’articolo 6 del DPR 120/2003 di recepimento della Direttiva Habitat 92/43/CEE.

- Il percorso delle visite guidate così come la realizzazione di servizi fotografici e di eventi devono assicurare la conservazione degli habitat vegetali (evitando il calpestio in alcuni contesti come ad esempio quello in cui è localizzato l’habitat prioritario 6220* “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea”) e delle specie animali di interesse comunitario presenti sull’Isola con particolare riferimento alla colonia di Ardeidi e Cormorano (evitando qualsiasi forma di disturbo durante il periodo riproduttivo fino allo svezzamento e all’involo dei piccoli). E’ importante pianificare e ragionare in modo opportuno su tali aspetti, identificando anche il carico giornaliero opportuno per l’Isola in ragione delle diverse aree e della stagione.

- Le prateria di Caracee afferenti all’habitat di interesse comunitario “3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp” presenti intorno all’Isola sono fortemente frammentate a causa della rimozione della vegetazione determinata dagli ancoraggi delle imbarcazioni da diporto. Andrebbe predisposto in accordo con il Comune di Capodimonte un sistema di ancoraggio fisso (con corpi morti fissi) con agganci a moschettone e a numero determinato in modo da evitare l’utilizzo delle ancore da parte dei singoli mezzi nautici.

- L’osservazione della colonia di Ardeidi e Cormorano costituisce potenzialmente una forte attrattiva turistica; andrebbero determinate le modalità per ottemperare alla necessità di salvaguardia e a quelle di fruizione.

Enrico Calvario (2022)




4. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO


· AA.VV., 2009 Piano di Gestione e Misure di Conservazione della ZPS “Lago di Bolsena – Isole Bisentina e Martana”. Regione Lazio, Provincia di Viterbo. Disponibile su: http://www.provincia.vt.it/Ambiente/ natura2000/bolsena.asp.

· Anzalone B., Iberite M., Lattanzi E., 2010. La Flora vascolare del Lazio. Inform. Bot. Ital., 42 (1): 187-317.

· Bernoni M., Brunelli M:; Calvario E., Paziani E., Sarrocco S., 2019. importanza dei laghi vulcanici del lazio settentrionale per la conservazione del fistione turco netta rufina in italia. Alula 26 (1-2): 147-149
Biancolini D., Angelici C., Biondi M., Brunelli M., Demartini L., Mantero F., Muratore S., Papi R., Sterpi L., Sterpi M., Sarrocco S., 2017. Le garzaie nel Lazio, aggiornamento al 2016. Alula XXIV (1-2): 13-27 (2017).

· Brunelli M., Corbi F., Sarrocco S., Sorace A. (a cura di), 2009. L’avifauna acquatica svernante nelle zone umide del Lazio. Edizioni ARP (Agenzia Regionale Parchi), Roma - Edizioni Belvedere, Latina, 176 pp.

· Bruni P., 1992. Valori ambientali e problemi di tutela del comprensorio del Lago di Bolsena. In: Olmi M., Zapparoli M (Eds.), 1992. L’ambiente dellaTuscia laziale. Aree protette e di interesse naturalistico della Provincia di Viterbo. Università della Tuscia. Union Printing Ed. Viterbo, pp. 283-290.

· Calvario E., Brunelli M., Bordignon L., 2008b. Nidificazione di Nitticora Nycticorax nycticorax e di Garzetta Egretta garzetta nella ZPS del Lago di Bolsena (VT) Alula XIV (1-2): 126-127 (2007).

· Calvario E., Forti G., Leone A., Tellini Florenzano G., Busatto M., Modenesi L., Piazzai T. 2010. Importanza naturalistica, identità culturale e sviluppo durevole del comprensorio del Lago di Bolsena: il ruolo del sistema museale. In: Falchetti E, Forti G. (Eds). Atti del XVIII Congresso ANMS Musei scientifici italiani verso la sostenibilità. Stato dell’arte e prospettive. Roma 3-5 dicembre 2008, Bolsena 6-7 dicembre 2008. Museologia Scientifica Memorie, 6: 299-302.

· Calvario E., Sarrocco S., Brunelli M., 2009. Prima nidificazione di Cormorano Phalacrocorax carbo e nuovo sito Riproduttivo di Airone guardabuoi Bubulcus ibis nel Lazio all’interno della ZPS Lago di Bolsena – Isole Bisentina e Martana. Alula XV (1-2): 233-235.

· Iberite M., Palozzi A.M., Resini A.M., 1995. La vegetazione del lago di Bolsena (Viterbo, Italia centrale). Fitosociologia, 29: 151 – 164.

· Lucchese F., 2018. Atlante della Flora Vascolare del Lazio, cartografia, ecologia e biogeografia. Vol. 2. La flora di maggiore interesse conservazionistico. Regione Lazio, Direzione Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette, Roma, pp. 400.

· Scoppola A., 1995. Piante minacciate, vulnerabili o molto rare della provincia di Viterbo. Amm. Prov. di Viterbo. Assessorato all'Ambiente. Viterbo. 159 pp.

· Zenatello M., Baccetti N., Borghesi F., 2014. Risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti in Italia. Distribuzione, stima e trend delle popolazioni nel 2001- 2010. ISPRA, Serie Rapporti, 206/2014





Nessun commento:

Posta un commento