Con grande soddisfazione comunichiamo quindi il resoconto dell'udienza il 5 maggio 2015 presso la Commissione Petizioni dell'Unione Europea, che rappresenta nostra ultima speranza per attuare misure concrete ed efficaci per la salvaguardia del Lago.
Piero Bruni davanti alla Commissione Petizioni dell'UE |
Finalmente
sono stato convocato a Brusselles per riferire sul lago di Bolsena a seguito di
una mia petizione in qualità di presidente dell’Associazione Lago di Bolsena,
capofila delle associazioni ambientaliste del comprensorio. La convocazione ha
inaspettatamente assunto un carattere di urgenza per l’efficace collaborazione
della Eurodeputata On. Eleonora Elvi del Movimento Cinque Stelle, movimento che
sostiene la tutela del lago di Bolsena sia a livello Europeo che in Italia.
La
mia audizione è avvenuta Martedì 5 Maggio subito dopo quella sull’ILVA di
Taranto. Premetto che quello che si può ottenere da questa audizione è che la
petizione rimanga aperta finché l’Italia non da spiegazioni soddisfacenti,
altrimenti il caso viene chiuso.
La
Presidente della Commissione Petizioni Cecilia Wikström ha brevemente
illustrato la situazione del lago sulla base delle informazioni raccolte presso
le Autorità italiane, poi mi ha invitato a parlare. Ho iniziato ricordando
due aspetti principali:
- L’Europa ha avviato una
procedura d’ infrazione contro l’Italia perché non ha stabilito le misure
necessarie per CONSERVAREe RIPRISTINARE lo
stato ecologico del lago di Bolsena, ora divenuto Zona Speciale di
Conservazione (ZSC).
- L’Italia rischia fra breve
una seconda procedura di infrazione perché il lago di Bolsena avrebbe
dovuto MIGLIORARE lo stato ecologico nel periodo dal 2008
al 2015, fatto evidentemente impossibile.
Il
parametro che ho utilizzato per illustrare lo stato ecologico del lago è il FOSFORO che
è causa dell’eutrofizzazione. Ho anche citato l’ARSENICO che è un
cancerogeno che aumenterebbe nel lago se fosse autorizzata la geotermia a
Castel Giorgio.
Ho
spiegato che il fosforo totale nel lago aumenta per tre ragioni: gli
sversamenti del collettore circumlacuale; la mancanza di un lungo tratto di
collettore sul versante a ponente e l’agricoltura.
Ho
mostrato con un grafico Il risultato di queste tre carenze. Il FOSFORO TOTALE,
che era 8 – 9 microgrammi per litro nel 2005, ed ora è arrivato a quasi 15. In conclusione:
- dal 2008 ad oggi non c’è
stato il MIGLIORAMENTO richiesto, ma un evidente PEGGIORAMENTO;
- per RIPRISTINARE e poi
CONSERVARE lo stato del lago bisogna porre l’obiettivo di ridurre il
fosforo a meno di 10 microgrammi per litro.
Trend della concentrazione di fosforo |
Questo obiettivo
non è facile da ottenere e per evitare la procedura di infrazione occorre che
l’Italia preveda per la ZSC misure efficaci e credibili quali:
- riparare e completare il
collettore in tempi rapidi e programmati
- incentivare l’agricoltura
biologica sul bacino idrogeologico
- applicare il Piano di
Gestione (PdG) finanziato dall’Europa e studiato dall’Università della
Tuscia.
- creare un organismo che
certifichi che gli scarichi privati e pubblici sono a norma.
Per
quanto riguarda l’impianto geotermico, che potrebbe essere autorizzato dallo
Stato a Castel Giorgio, ho illustrato che,secondo il progetto, i pozzi di
produzione prelevano fluido geotermico da sotto il bacino del Tevere in Umbria
e lo reiniettano a pressione sotto il bacino idrogeologico del lago di Bolsena.
Parte di questo fluido pressurizzato, fortemente cancerogeno, risalirà verso il
bacino idrogeologico del lago.
Il
lago ha un contenuto di arsenico di 6 microgrammi litro e per quanto riguarda
questa sostanza è a norma per l’uso umano. Il lago è una preziosa riserva di
acqua potabile usata dalla provincia di Viterbo e potenzialmente per Roma. Non
si può compromettere tale risorsa per produrre 5 Mw di corrente elettrica.
Le
misure di CONSERVAZIONE della ZSC devono prevedere, oltre a quelle citate, la
proibizione della geotermia dove questa interferisce con il lago e la falda per
uso potabile. Inoltre è da considerare che la reiniezione del fluido geotermico
a pressione aumenta il rischio sismico.
alba sul Lago |
Terminata
la mia esposizione la Presidente ha dato la parola a Giuseppe Manganaro della
commissione europea il quale ha riferito che a quanto informa l’Italia i lavori
per riparare il collettore inizieranno a breve e saranno completate entro
maggio 2017. A suo avviso il lago di Bolsena potrebbe essere inserito fra
quelli vulnerabili ai nitrati per i quali vige una particolare normativa del
91.
La
Presidente ha dato la parola alla deputata Eleonora Evi, che ha mostrato di
essere ben informata sui fatti in quanto ha riferito che la Regione Lazio sta
considerando quali misure di conservazione il livello del lago, la pesca alla
carpa e le ancore delle imbarcazioni turistiche, “misure decisamente troppo
blande”. Ha concluso con la richiesta di mantenere aperta la petizione in
attesa di misure efficaci.
Successivamente
è intervenuto il deputato PDL On. Alberto Cirio che ha evidenziato quanto sia
complessa la questione e che il turismo sostenibile ambientale sia una delle
leve fondamentali dell’economia italiana. Non si possono danneggiare gli
esercizi turistici per il fatto che manca un tratto del collettore che quindi
va realizzato. Ha concluso con la richiesta di mantenere aperta la petizione.
La
deputata danese Magrete Auken è intervenuta dicendo che in Italia tutto è
complesso, che manca la trasparenza, e che i politici italiani dovrebbero
fare un appello perché ci sia uno stato adulto e maturo che prende sul serio le
questioni ambientali. Ha esplicitamente fatto riferimento alla mafia. Ne è nato
un vivace litigio con il deputato Cirio, ma l’audio è stato spento e non tutto
è stato registrato.
Sono
nuovamente intervenuto per evidenziare l’importanza di fermare la geotermia che
danneggerebbe una preziosa riserva di acqua per produrre miserabili 5 Mw di
elettricità.
La presidente ha
chiuso la sessione dichiarando che invierà una lettera all’Italia per avere
chiarimenti. Dopo la chiusura ho distribuito ai presenti il nostro opuscolo sul
lago di Bolsena.
Nel
pomeriggio ho avuto altri incontri dai quali ho appreso che è possibile avviare
una più incisiva procedura ambientale parallela a quella della petizione, cosa
che non mancheremo di fare quanto prima. Sia chiaro che non è nelle intenzioni
dell’Associazione Lago di Bolsena di fare pagare all’Italia delle penalità, ma
di evitarle mettendosi in regola con la normativa ambientale.
Concludo
ringraziando l’On. Eleonora Evi e il personale del suo ufficio, che mi ha
assistito passo dopo passo in questa vicenda che da solo mi sarebbe stato
difficile affrontare. Ringrazio anche i deputati del Movimento cinque Stelle Piernicola
Pedicini e Dario Tamburrano per gli utili consigli che mi hanno dato ed ai
quali darò seguito.
Piero
Bruni
Il video
dell’audizione e i documenti trasmessi dai petenti all'UE possono essere consultati qui, sul sito dell’associazione “La Porticella”.
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