All’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio dei
Ministri, mercoledì 31 luglio, è prevista l’approvazione del progetto dell’impianto
pilota geotermico di Castel Giorgio, proposto dall’ITW-LKW Geotermia Italia.
Tutti i comuni del territorio, nell’Umbria e nel Lazio, ed anche la
Regione Umbria hanno espresso la loro motivata contrarietà alla realizzazione
della centrale. I comuni laziali hanno chiesto che anche il Presidente
Zingaretti si esprima nello stesso senso.
Lago dalla zona di reiniezione nel comune di Bolsena
L’impianto di Castel Giorgio aveva ottenuto il parere positivo del
Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), del Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e del Ministero dei beni e delle
attività culturali (MIBAC). Pare che adesso non possano far altro che confermare
il parere espresso precedentemente da questi stessi ministeri, sulla base delle
valutazioni verbalizzate nella conferenza dei servizi dell’8 settembre 2015.
Queste valutazioni positive sono state formulate da una Commissione
VIA presieduta da Guido Monteforte Specchi, che (in evidente conflitto d’interesse)
era contemporaneamente consulente privato della Società ITW-LKW proponente
il progetto. Secondo il parere della commissione, la realizzazione e
l’esercizio della centrale non avrebbero presentati pericoli per il territorio.
L’esito positivo della Valutazione d’Incidenza Ambientale poggia
essenzialmente su due presupposti formulati dalla ditta proponente:
·
che la copertura dal serbatoio che contiene il fluido geotermico e
impermeabile;
·
che il fluido geotermico può circolare liberamente all’interno del
suo serbatoio.
Questi presupposti sono però stati confutati in una pubblicazione scientifica
di Vignaroli et. al. (vedi
qui), di cui gli “esperti” della commissione VIA (un astrofisico, un
geologo specializzato in ghiacciai alpini e un avvocato) e la ditta proponente
erano al corrente. Il permesso per la realizzazione dell’impianto di Castel
Giorgio si basa quindi su un errore scientifico – incompetenza, svista, errore,
falso?
carta dei terremoti maggio/giugno 2016, con epicentro a Castel Giorgio
Tenendo conto della realtà e quindi della conformazione specifica
del sottosuolo fortemente fratturato nel comprensorio del Lago di Bolsena, è
stato dimostrato che l’impianto presenta diversi possibili pericoli per la
popolazione e l’ambiente. In particolare:
·
il pericolo di depauperamento dell’acquifero superficiale nella
zona di prelievo del fluido geotermico, a causa della presenza di numerose
faglie;
·
il pericolo della risalita del fluido geotermico verso la falda
acquifera superficiale nella zona di reiniezione, inquinandola con arsenico e
altre sostanze cancerogene;
·
il pericolo del trasferimento permanente di fluido geotermico
dalla zona di produzione a quella di reiniezione, a causa della formazione di
“compartimenti” nella roccia del serbatoio dovuta alle faglie, che ostacolano i
flussi orizzontali;
·
l’aumento del rischio sismico dovuto agli squilibri di pressione e
di temperatura nelle zone di produzione e di reiniezione, tenendo conto anche
della presenza di faglie attive nella zona (evidenziata dal terremoto del 2016
e da altri eventi sismici che si verificano numerosi in questa zona).
Nella consapevolezza dei pericoli imminenti per la popolazione, tutto
il territorio ha espresso una decisa opposizione all’impianto. Però, la verità
scientifica e il No unito e motivato di tutto il territorio non valgono niente
contro la lobby dell’industria geotermica.
In
una lettera al Consiglio dei Ministri, il Sindaco del Comune di Bolsena,
Paolo Dottarelli, ha espresso, a nome del Comune di Bolsena, parere contrario
all’autorizzazione dell’impianto in oggetto perché questo costituisce “un inaccettabile
rischio sanitario” in quanto può contaminare “la falda acquifera dalla quale
viene estratta l’acqua per uso potabile ed irrigua” con “sostanze cancerogene,
notoriamente presenti ad elevata concentrazione nei fluidi di geotermici.” Chiede
pertanto “di respingere il progetto geotermico in oggetto”.
terremoto a Castel Giorgio nel 1957, "omesso" dalla Commissione VIA"
Anche il Sindaco di Castel Giorgio si è rivolto al Consiglio dei
Ministri costatando che è suo dovere, “a salvaguardia del territorio e della
salute della cittadinanza, denunciare che i pareri tecnici recentemente (il 31
maggio e il 5 luglio 2019) forniti dalla Commissione Via, sono inaccettabili e
fuorvianti, in quanto tali da indurre le SS.VV. a prendere decisioni basate su
dati incompleti”.
Suddetti pareri della Commissione che, sempre presieduta dall’Ing.
Monteforte Specchi, si doveva esprimere in merito all’importanza degli eventi
sismici nella zona di Castel Giorgio, affermano che c’è una sismicità locale
moderata, fornendo una tabella di sismi locali di magnitudo tra 0,8 e 3,4, tra
il 1985 e il 2014.
Si escludono dalla tabella
(per motivi non specificati) due recenti terremoti che hanno causato gravi
danni a Castel Giorgio: quello del 6 dicembre 1957 di magnitudo 4,9, e quello
del 31 maggio 2016 di magnitudo 4,1.
Quest’è un’omissione voluta, che può avere conseguenze gravi.
Pochi giorni fa, nella sua consueta
superficialità e ignoranza, il rappresentante dell’ITW-LKW Italia, Diego
Righini, interpreta la massiccia adesione di enti e associazioni al Contratto
del Lago di Bolsena, Fiume Marta e Costa antistante Tarquinia come una
manifestazione del territorio in sostegno della geotermia parlando addirittura
di “benedizione” da parte dei firmatari.
centrale geotermica a ciclo chiuso
Questa affermazione fuorviante è stata duramente respinta con richiesta
di rettifica, da Luciano Dottarelli, Presidente del Club per l’UNESCO
Viterbo Tuscia.
È vero: il Contratto del Lago è un forte SÌ, ma all’uso ecosostenibile
del territorio, alla tutela del Lago, alla protezione dell’ambiente, alla
salvaguardia dei cittadini, al biodistretto del Lago di Bolsena. È un chiaro NO
allo sfruttamento industriale delle nostre terre, un NO alla geotermia, un NO alla
coltura intensiva della nocciola (anche se qualcuno
non l’ha ancora capito).
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