mercoledì 18 settembre 2013

Aggiornamenti Salvalago e Geotermia 2: due notizie buone, due cattive


Cominciamo dalle cattive: allarme su entrambi i fronti caldi ambientali. Da lunedì la parte settentrionale del collettore che raccoglie le acque reflue dei comuni di Gradoli, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro e Bolsena è staccata dall’anello circumlacuale; tutte le fogne di questi comuni finiscono nel Lago all’altezza della stazione 9 (Grancarro). Causa ne è la fatiscenza delle tubazioni che da tempo provoca perdite continue in questa zona e che ha costretto il COBALB a intervenire sostituendone un tratto – lavori pianificati e concordati con le autorità che dureranno alcuni giorni.
 
 
Un problema simile a Valentano causa, da quasi un mese, lo sversamento delle fogne delle località Felceti e Fontane nel Fosso Spinetto. Fatti che sottolineano ancora una volta l’urgenza di un risanamento completo del sistema fognario circumlacuale.
Non sembra legata a questi lavori una segnalazione che ci raggiunge da Bolsena circa un inquinamento della spiaggia nelle vicinanze del porto (vedi la foto sotto), ma piuttosto al fatto, più volte denunciato e finora ignorato dall’amministrazione comunale, di scarichi fognari incontrollati nei fossi del centro storico. Ripetiamo la nostra richiesta ai Comuni di una verifica delle reti fognarie locali.


Sul lato dello sfruttamento industriale della geotermia, sembra imminente il pericolo della ripresa dell'attività dell'impianto geotermico a Latera (forse con il riutilizzo dei due pozzi profondi ancora aperti dell’ENEL) in una nuova centrale a circuito chiuso, simile nella tecnologia a questa proposta sull’altopiano dell’Alfina. Il rispettivo iter amministrativo sta avanzando, impenetrabile per la cittadinanza (e persino per i sindaci), in chiara violazione della legge (Decreto Legislativo n. 33, G. U. 5/4/2013) che impone, con precise norme, trasparenza e partecipazione. 
Le nuove disposizioni del “Decreto del Fare” permettono alle ditte di ignorare i pareri di Comuni, Provincia e perfino della Regione, di realizzare rapidamente degli impianti pilota e di accedere agevolmente a incentivi succulenti il cui pagamento sarà, per decenni, a carico dei cittadini. Il problema fondamentale e la prospettiva di queste ricche entrate che spinge le aziende a forzare la realizzazione rapida delle centrali geotermiche con le cattive (minacce a oppositori) e buone (promesse di fondi e agevolazioni per sostenitori). In quest’ottica, non ci sono né interesse né tempo per valutazioni serie e approfondite dell’impatto sull’ambiente delle centrali, per prendere in considerazione i gravi rischi reali d’inquinamento delle falde acquifere e di terremoti indotti.
L’esperienza di quanto poco conti il parere di un singolo (anche se è sindaco che parla in nome della sua comunità), ha fatto a sue spese il primo cittadino di Valentano: che in autunno 2012 esprimeva parere contrario al conferimento del permesso di ricerca denominato “Cellere” (sito nel territorio dei Comuni di Cellere, Tuscania, Arlena di Castro, Canino, Tessennano, Ischia di Castro, Valentano, Piansano) alla Soc. Sorgenia Geothermal, parere che fu nettamente ignorato dalla Regione Lazio.

Necessaria è quindi l’opposizione determinata e compatta dei cittadini sostenuti dai Comuni e dalla Provincia. Ed è in questo ambito che giunge la prima notizia buona: a Montefiascone sta nascendo un gruppo di cittadini che vuole prendersi a cuore la tutela del territorio: con l’intento di informarsi e informare localmente sui problemi ambientali, e di unire le forze con le altre realtà del territorio visando a un’ampia mobilitazione civile e alla pressione efficace sulle carenti attività amministrative comunali, provinciali e regionali. A presto l’assemblea costitutiva del gruppo.

La seconda notizia positiva arriva da Bruxelles. Una versione rielaborata della petizione all’UE, riguardo all’obiettivo del 2015 stabilito dall’UE per un significativo miglioramento qualitativo dei corpi d’acqua superficiali, in particolare dei Siti d’interesse Comunitario, è stata protocollata e registrata, verrà discussa in Parlamento e poi in Commissione.
Riportiamo qui il testo integrale della petizione:
 

European Parlament

The President of the European Parlament
Rue Wiertz
B-1047 BRUSSELS

Oggetto: Petizione riguardante il collettore fognario circumlacuale del lago di Bolsena

Egregio Presidente,

Premesso che il lago di Bolsena è Sito d’Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale, segnaliamo che il collettore fognario circumlacuale e l’impianto di depurazione sono deteriorati al punto che rilevanti quantitativi di liquami di fogna non trattati giungono al lago e nel fiume emissario.
La normativa europea (direttiva 2000/60/CE, Water Framework Directive, recepita dell'ordinamento italiano tramite Decreto Legislativo del 3 aprile 2006 n. 152)  prescrive che i laghi che nel 2008 erano in stato qualitativo “sufficiente”, come il lago di Bolsena, debbano migliorare allo stato “buono” entro il 2015.
Tuttavia nel corso di questi anni né le autorità locali né quelle regionali si sono adoperate affinché tali requisiti della direttiva citata fossero raggiunti.
Il conseguente degrado è dimostrato dalla quantità di fosforo totale contenuto nel lago che è aumentata da 8,1 µg/l nel 2005 a 13 nel 2011 (secondo dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR).
A dimostrazione del grave stato di degrado delle acque del lago e della preoccupazione della comunità locale, nell’estate del 2011 la nostra associazione ha raccolto 13000 firme per chiedere un intervento da parte delle autorità della Regione Lazio per il ripristino del collettore circumlacuale.
Fino ad oggi l'autorità regionale non ha intrapreso alcuna attività a riguardo, e l’obiettivo del miglioramento qualitativo del lago a “buono” sembra ormai molto difficile da raggiungere entro la data del 2015, per mancanza del tempo necessario per eseguire i lavori e ottenerne i benefici.
Lo stato qualitativo del lago viene ufficialmente certificato dall’ARPA Lazio (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio). Tuttavia tale certificazione dello stato delle acque del lago di Bolsena da parte di questo ente, come dimostra la documentazione ufficiale diffusa dall'ARPA Lazio in allegato, è stata effettuata fino al 2011 secondo criteri privi di validità scientifica. Secondo la normativa in vigore tale rilevazione e successiva certificazione dovrebbe avvenire nel momento in cui il valore dell'ossigeno disciolto e del fosforo totale raggiungono i valori più sfavorevoli dell’anno, quindi nel periodo di massima stratificazione del lago, ossia in dicembre, mentre l’ultimo monitoraggio effettuato dall’ARPA risale al 1 Luglio 2011, quindi in piena estate (come risulta dalla documentazione dell'ARPA Lazio in allegato).
Nel corso dello stesso periodo la nostra associazione, in collaborazione con il CNR del Lago Maggiore (massima autorità italiana in materia di laghi), ha effettuato analisi chimiche congiuntamente a vari monitoraggi multiparametrici (ossigeno trasparenza e clorofilla), da cui risulta chiaramente che lo stato SEL nel 2008 era “sufficiente”, mentre ad oggi il degrado delle acque è gravemente aumentato (come sopra specificato dalle analisi chimiche del CNR: nel 2008 il fosforo totale presente nelle acque era 8 µg/l, mentre nel 2011 ammontava a 13).
Per quanto precede chiediamo un intervento della UE per sollecitare le autorità italiane a verificare e in caso opportuno confutare i dati sulla certificazione dello stato delle acque del lago di Bolsena, ed effettuare di conseguenza una nuova valutazione dello stato qualitativo del lago nel rispetto della normativa UE (direttiva 2000/60/CE)e della normativa italiana vigenti (Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152).
Chiediamo inoltre alla UE di verificare il rispetto della normativa UE (direttiva 2000/60/CE) in relazione ai criteri sullo stato delle acque richiesti alle autorità italiane, ed in caso di necessità chiedere un pronto intervento da parte delle stesse per ripristinare il buon funzionamento del collettore fognario circumlacuale, a nostro avviso, causa del preoccupante degrado dello stato delle acque del lago di Bolsena e del depuratore, praticamente non funzionante, situato lungo il fiume emissario.
Ringraziandola per l’attenzione, voglia gradire i nostri migliori saluti.

Piero Bruni – Presidente

16 Settembre 2013


Allegati:

•Uno schema del collettore fognario e una foto che mostra un esempio di sversamento.

•Un estratto dal verbale del Prefetto di Viterbo con le dichiarazioni del Responsabile dell’ARPA e la successiva certificazione a SEL “buono”

•Le analisi chimiche del CNR che dimostrano l’avvenuto degrado.

 

 

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