Si è terminato, il 4 ottobre, il World Carp Classic
2014 sul Lago di Bolsena. Vincitore il team polacco sponsorizzato da Carp'R'Us,
con Andrzej Walczak, Gabriel Starzec e
Krzysztof Charmuszko sulla loro piazzola sul lungolago di Capodimonte.
Anche quest’anno, però, non mancavano voci di
contestazione. Le critiche alla manifestazione si possono dividere in due
categorie, una di carattere giuridico, e un’altra che concerne l’aspetto ambientale.
In seguito esaminiamo questi due punti; la prima parte discute problemi giuridici
legati all’utilizzo del demanio ed è stata redatta da Renato Mezzetti,
presidente dell’associazione Lago di Bolsena Vivo.
In un’intervista a Caterina Berardi, pubblicata sul
RadioGiornale il 16 settembre, la sindaca di Marta, Lucia Catanesi, dichiara: “Marta è l’unico comune che non ha consentito
allo svolgimento della pesca alla carpa sulle rive del lago, perché qui non si
può fare. I comuni non possono prendere soldi dalla manifestazione. Con che
diritto lo fanno? Compiono un illecito con l’assegnazione delle piazzole per i
carpisti. La spiaggia è demanio regionale, quindi mi chiedo come i comuni o la
provincia possano prendere soldi pur non essendo i proprietari? Non hanno alcun
diritto. Il Carp-fishing così com’è realizzato, è un bluff. Ho fatto scrivere,
insieme all’associazione montefiasconese “Lago Vivo”, una relazione alla
Regione per spiegare quanto avviene. L’autorizzazione allo svolgimento del Carp-fishing
deve partire dalla Regione e dove è l’autorizzazione regionale? Mi chiedo, la
provincia con che diritto prende soldi e rilascia concessioni?”
Con ciò pone un’interrogazione importante sull’uso del
demanio. Un’ordinanza dell’ARDIS dell’1 luglio 2011 stabilisce: “... il
limite dei terreni demaniali è a quota 304,48 (2,80 metri sopra lo zero di
Marta)”, e “... la quota dell'incile
è di 303,41 m s.l.m. ...”. Il limite demaniale segue quindi la curva di
livello del Lago a 1,07 metri sopra l’incile, il che corrisponde a un livello
medio del Lago, tra il minimo e massimo livello accettabile (rispettivamente di
70 cm e 1,40 m sopra l’incile). Una precedente ordinanza definisce "... la fascia di rispetto del demanio lacuale è
fissata, a partire dalla curva di livello posta a quota 304,48 per metri 4,00
per le recinzioni, siepi, movimento delle terre ed opere a carattere precario,
e per metri 10,00 per costruzioni od opifici fissi ...".
Anche se nel dettaglio rimane qualche incertezza
sull’esatta definizione del limite demaniale, è chiaro che le piazzole per il
carp-fishing si trovano nella prima fascia di rispetto delle terre demaniali. A
chi spetta allora la concessione del demanio? La risposta della Regione è
chiara:
“Il demanio
lacuale è di esclusiva competenza regionale. Chi fa un uso esclusivo (ovvero
sottrae all’utilizzo di altri) di tale bene deve essere autorizzato dalla
Regione Lazio e deve corrispondere un canone di concessione. Se poi per
l’utilizzo di tale bene serva altra autorizzazione, nulla-osta o parere, questo
discende da altri regolamenti (comunali, Provinciali, ecc.) che vengono dopo il
rilascio dell’autorizzazione ad utilizzare il bene demaniale.
… Comunque
sia l’ARDIS (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo) come polizia idraulica
regionale, sia la polizia provinciale sia qualsiasi altro organo di PG,
compresi i vigili urbani comunali, possono e debbono far rilevare abusi edilizi
ed urbanistici del territorio (in tale dizione rientra anche l’utilizzo
improprio del demanio)” (riassumendo
le disposizioni del Regolamento Regionale 30 Aprile 2014 n. 10 - BUR 2 maggio
2014, n.35 - Supplemento n.1).
Possiamo dedurre perciò che
- le concessioni emesse dalla Provincia e dai Comuni
sono illecite,
- gli organi di polizia giudiziaria sono obbligati a
intervenire per rilevare gli abusi.
Visto l’assenza dell’intervento dovuto delle forze
dell’ordine, la sindaca di Marta ha sollecitato una visita (avvenuta il primo
ottobre) di "ispettori dell'ARDIS"
alle cinque postazioni site nel Comune di Marta, che hanno elevato contravvenzioni
ai carpisti. Inoltre, ha fatto una denuncia alla Procura della Repubblica
riguardo a questa situazione affermando la necessità per tutti i comuni dell’autorizzazione
preventiva da parte della Regione. "Sembra
- dice la Sindaca - che sotto sotto, ci
sia un tacito accordo illegittimo tra carp-fishing e Provincia, la quale non ha
competenza in merito, per cui sono decisa ad andare fino in fondo e fare
chiarezza.”
Queste obiezioni legali potrebbero sembrare soltanto
un cavillo giuridico, riflettono pertanto una pericolosa inclinazione delle
amministrazioni: di ricorrere a procedimenti illeciti ai danni del bene comune
e dell’ambiente, favorendo interessi politici, partitici o particolari: è qui
uno dei più grandi pericoli per la salute del Lago.
Un’altra illustrazione – e veniamo alle critiche di
carattere ambientale - di questa “diffusa illegalità” è il fatto, che il WCC
2014 (come le precedenti edizioni del WCC, e sembrerebbe come tutte le gare di
carp-fishing sul Lago di Bolsena) si è svolto con un regolamento diverso e
molto più permissivo del regolamento provinciale in vigore. Anche se dovessero
essere state emesse deroghe dal regolamento (l’assenza di trasparenza
nell’amministrazione provinciale rende impossibile verificarlo): deroghe sono
eccezioni dalla legge motivate e riservate a casi particolari, e non possono
essere rilasciate abitualmente – nel nostro caso però, si sostituiscono, di
fatto, alla normativa provinciale creata con lo scopo specifico di
salvaguardare l’ambiente.
Nei post precedenti, abbiamo discusso in dettaglio
queste violazioni del regolamento provinciale e il loro possibile impatto
sull’ambiente:
- punto 13 del Regolamento Provinciale (R.P.) prevede
una distanza da terra per la pesca non superiore a 100 m (“…al fine di non essere di intralcio ad
attività economiche rilevanti per questo territorio, quali la pesca di
professione …”). Il regolamento WCC non contiene questa limitazione;
- punto 15 del R.P. definisce e limita la tipologia
delle esche. “Sono ammesse solo le esche
previste dalla filosofia del carp-fishing, quindi boilies del diametro compreso
tra 10 e 28 mm e granaglie (mais cotto). Sono esclusi impasti di sfarinati e
pasture. E’ vietato l’uso di pastelle o altri agglomerati sull’amo. Sono
vietati: il fouilles, vardevase, sangue e derivati, esche vive di qualsiasi
specie, crostacei, vermi, pesci vivi o morti, ed altre esche artificiali”
esche utilizzate durante il WCC 2014 contenenti farine di pesce |
Nel regolamento
WCC molte di queste limitazioni sono assenti (si vietano soltanto esche vive);
- da punto 16 a 26 del R.P. si definiscono le zone e i
periodi per il carp-fishing nel Lago di Bolsena. Solo in alcune zone (il
lungolago di Gradoli e una parte del lungolago di Montefiascone, vedi punto 20
e 21) è permessa la pesca, mentre le postazioni del WCC coprono quasi tutto il
Lago.
- alcune disposizioni del regolamento WCC non sono
considerate nel R. P., p. e. l’uso di barche d’appoggio, e sarebbero da
integrare nel Regolamento Provinciale;
- secondo punto 14 del R.P. è ammesso l’uso di non più
di tre canne, armate con un solo amo (per piazzola). Il regolamento WCC prevede
l’uso di 4 canne per piazzola, più “plumbing and spodding rods”.
Manca inoltre ogni limitazione della quantità di
pasturazione, dove le Misure di Conservazione del Piano di Gestione della
ZPS/SIC Lago di Bolsena suggeriscono un limite massimo di 10 kg per sessione di
pesca.
Per approfondire questi punti, riferiamo al post precedente, e anche ai commenti pervenuti a questo post e alla nostra risposta.
In questo contesto è interessante che gli
organizzatori della gara sembrano all’oscuro dell’impatto della loro attività
sull’ambiente e in particolare sull’ecosistema del Lago di Bolsena, uno dei
laghi più vulnerabili a causa del suo lunghissimo tempo di ricambio. Questo
fatto è emerso in un recente incontro del movimento Donne per il Lago con Ross
Honey, presidente dell’organizzatore dei WCC “Angling Spirit” – incontro
importante che dovrebbe aprire un percorso di informazione reciproca e di
dialogo tra carpisti e difensori dell’ambiente, nella prospettiva di eventuali future
gare del World Carp Classic sul Lago di Bolsena (nell’anno prossimo il WCC si
sposterebbe in Francia, sul Lac de Madine nella Lorena).