Il 10 settembre su invito del Comune di Capodimonte, l’appuntamento era al Museo
della Navigazione nelle Acque Interne per l’incontro intitolato “La verità sulla salute del Lago di
Bolsena” (qui il link alla
registrazione video).
Nella gremita sala del Museo, la
conferenza è stata aperta dal sindaco Mario Fanelli che ha dichiarato che gli
amministratori conoscono benissimo le criticità del Lago. Le ha riassunto così:
- il completamento del collettore circumlacuale e la sua perfetta
funzionalità,
- l’individuazione di scarichi di acque nere nei fossi e nelle acque
bianche,
- il perfetto funzionamento del depuratore.
Si è impegnato a trovare le soluzioni per questi problemi.
Dopo di lui, Piero Bruni, presidente dell’associazione Lago di Bolsena, ha
esposto in forma concisa i meccanismi che determinano lo stato di salute
globale del Lago e i problemi che la minacciano. Ha evidenziato il chiaro trend
all’aumento della concentrazione dei nutrienti nel Lago, in particolare del
fosforo, e ha sottolineato che è urgente arrestare questa tendenza e il
concomitante degrado dell’ecosistema del Lago:
- eliminando l’apporto di acque fognarie e di acque bianche inquinate,
- riducendo l’apporto di fertilizzanti provenienti da dilavamenti di
origine agricola, e
- adottando misure efficaci per la tutela globale dell’ecosistema del Lago,
tra cui il divieto della geotermia nel bacino.
Georg Wallner, referente per l’ambiente dell’associazione La Porticella, si
è soffermato sulla spigolosa questione della balneabilità del Lago che è
minacciata da episodi d’inquinamento di breve durata, a causa di sversamenti
dalle reti fognarie (circumlacuali e comunali) e dell’inquinamento delle acque
bianche che giungono al Lago. Ha illustrato come la normativa richiede adeguate
misure di gestione della problematica al fine di tutelare i bagnanti e di eliminare
le fonti d’inquinamento.
Ha riassunto che, visto l’assenza di tali misure, la sorveglianza sanitaria
delle spiagge non è garantita, ed che non è lecito attribuire l’eccellenza alla
balneabilità.
Infine, ha proposto che i cittadini stessi si prendano la responsabilità di
un soddisfacente monitoraggio della qualità delle acque di balneazione.
Molto positivo era il fatto che tutti e tre i referenti erano concordi su
tre delle principali misure urgenti da adottare per ridurre l’inquinamento delle
acque - appunto quelle esposte dal Sindaco Fanelli. È interessante in
particolare, che Fanelli promette di prestare attenzione all’individuazione e all’eliminazione
di scarichi abusivi nelle acque bianche - nei fossi e nelle condotte delle
acque bianche, e nei tombini stradali. Un importante passo verso la soluzione
di un grande problema che affligge tutti i comuni del comprensorio, e che è
stato a lungo ignorato e negato dalle amministrazioni.
Poche settimane fa si è costituito il Comitato “Bolsena – Lago d’Europa”, un
comitato per la tutela e la promozione del Lago di Bolsena con un’impostazione
nuova: che parte dalla considerazione che il nostro lago è un bene non soltanto
italiano, ma europeo – sostenuto da strumenti e risorse dei cittadini europea,
e tutelato da leggi comunitarie. Il comitato è costituito da un nutrito gruppo
di cittadini europei con un mix equilibrato di nazionalità – italiani, francesi,
tedeschi, belgi, olandesi, inglesi …, che risiedono nel comprensorio del Lago o
che lo frequentano. Si propone di creare una rete europea di sostegno politico,
scientifico e culturale del Lago, e di intervenire per il suo sviluppo e la sua
tutela presso l’Unione Europea. Il nostro lago, il primo lago veramente europeo?
Vi invitiamo a visitare il sito del comitato e a sostenere le sue iniziative!
A Bolsena, dal 7 al 11 settembre, si è svolta la “EUPC 2016” (convergenza
europea di Permacultura) con il titolo: “Permaculture: a living community”
(Permacultura: una comunità vivente)
La Permacultura, inizialmente un insieme di tecniche per un’agricoltura
permanente e sostenibile, è evoluta in un sistema di progettazione durabile in
molti settori quali architettura, economia, ecologia e altri, e oggi è inteso
nel senso generale come “permanent culture” – cultura permanente, durabile.
“La Permacultura è la progettazione,
la conservazione consapevole ed etica di (eco)sistemi produttivi che hanno la
diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali.”
Un importante evento su livello europeo; cinque
giorni intensi di conferenze, workshops, presentazioni e attività (tra cui
molte attività interessanti delle realtà permaculturali locali), ricchi di
informazioni, novità e spunti. L’accento sulle realtà territoriali ha fatto
nascere l’idea di applicare la progettazione permaculturale ai problemi attuali
e locali – di sviluppare proposte di gestione durabile dell’ecosistema del Lago
nella visione della Permacultura.
Possiamo sperare nei primi risultati per il
prossimo Festival di Permacultura, a Bolsena nel 2017?
Un’ultima riflessione a proposito di queste immagini che illustrano alcune delle
segnalazioni di abusi ambientali che ci giungono. Ci si chiede: com’è possibile
che l’essere umano agisce così – ferire e uccidere gli alberi suoi fratelli,
avvelenare, inquinare la sua sorella acqua, distruggere l’ambiente nel quale
deve sopravvivere? Leggi, multe, sanzioni, denunce sono necessari, ma non in
grado di risanare il problema di fondo, la profonda ferita, il distacco dalla base
vitale dell’uomo.
Come guarirlo? Una via, forse l’unica, è di riacquisire, da piccoli, l’attenzione
sensibile per tutto ciò che ci circonda. Riacquisire la sensibilità e l’insegnamento
antico dei popoli indigeni - varie conferenze e workshops dell’EUPC hanno
trattato questo complesso di temi.
Gli Indiani d’America riassumono così l’insegnamento degli loro antenati:
- il rispetto per l’altro e l’Altro - che ci trasmette il senso che ognuno è
collegato a Tutto e ne dipende;
- la volontà di entrare in questo cerchio della vita e collegarsi con il
Tutto;
- la convinzione che tutto è sacro, il meravigliarsi: “ricominciare a stupirsi ogni mattina”.