martedì 31 luglio 2018

Goletta dei Laghi 2018 - inquinamento e soluzioni


A Bolsena alla Libr’Osteria Le Sorgenti, Legambiente ha presentato, il 27 luglio, i risultati della Goletta dei Laghi 2018 per il Lago di Bolsena. La Goletta dei Laghi è la campagna di Legambiente che da 13 anni attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri.
Grande afflusso del pubblico, vive discussioni dove sono intervenuti molti cittadini ben informati e, come rappresentanti delle istituzioni, Cristiana Avenali (Regione Lazio), Luigi Buzi sindaco di Gradoli, Massimo Bambini sindaco di San Lorenzo, Rita Chiatti assessora del comune di Montefiascone, Susanna Cherchi consigliera del comune di Marta e Enrico Paziani capitano della Polizia Provinciale.


È stato Roberto Scacchi, il presidente di Legambiente Lazio, a presentare i risultati del monitoraggio microbiologico (Escherichia coli e Enterococchi intestinali) della Goletta dei Laghi sul Lago di Bolsena, effettuato il 18 luglio. Risultati tutt’altro che rassicuranti: su 6 punti di campionamento, 5 sono sopra i limiti previsti dalla legge per le acque di balneazione (vedi tabella).

Montefiascone
Foce torrente nei pressi parco giochi
GPS: 42.543241, 11.991214
fortemente inquinato
Marta
Spiaggia in fondo a via Cava
GPS: 42.542895, 11.911434
fortemente inquinato
San Lorenzo Nuovo / Grotte di Castro
Foce fosso il Fiume
GPS: 42.645755, 11.903256
fortemente inquinato
San Lorenzo Nuovo
Foce fosso Grande (del Ponticello)
GPS: 42.649497, 11.914062
fortemente inquinato
Capodimonte
Spiaggia in viale Regina Margherita
GPS: 42.550038, 11.906584
entro i limiti
Gradoli
Foce fosso del Rigo
GPS: 42.636159, 11.888173
inquinato
Bolsena
Foce fosso del Cimitero
GPS: 42.644263, 11.975539
non campionato
(posizioni GPS approssimative, riprese dalla mappa della Goletta Verde)

 Questa situazione, che si perpetua ormai da anni (come abbiamo documentato nel 2017, 2016, 2015, 2014, 2013 e 2012), dimostra la presenza persistente di fonti d’inquinamento soprattutto lungo il percorso dei fossi che sfociano nel Lago.
Interessante a questo proposito, che Enrico Paziani ha rivelato durante la discussione di essere ben a conoscenza dei meccanismi d’inquinamento di molti fossi, come scarichi irregolari dai sistemi circumlacuale e comunali specialmente dopo forti piogge, dilavamento dalle strade di oli e altre sostanze nocive, abbandono di rifiuti, dilavamento di sostanze pericolose dai campi, ecc.

Polemica, purtroppo, la risposta congiunta dei sindaci ai risultati della Goletta che sembrano essere in contraddizione con quelli pubblicati dall’ARPA Lazio. Anche questo punto è stato discusso più volte, p. es. in un post di questo blog, o nell’articolo “balneabilità” dell’associazione BLEU: nessuna contraddizione, ma due facce della stessa realtà.
Molto chiara invece la risposta di Legambiente.


Esemplare nel suo intento costruttivo, l’intervento di Luigi Buzi durante l’incontro con Legambiente. Il sindaco di Gradoli, da una parte, tiene a sottolineare come la situazione d’inquinamento dipinta dalle analisi di Legambiente non sia rappresentativa dell’insieme delle acque di balneazione del Lago (posizione condivisa da Roberto Scacchi) e, dall’altra, invita i rappresentanti della Goletta dei Laghi a una collaborazione per studiare insieme le situazioni problematiche e per definire risposte adeguate e condivise.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata al “Contratto di Lago” come strumento partecipato di programmazione, con lo scopo di tutelare e correttamente gestire la risorsa idrica e di valorizzare il territorio in modo sostenibile.
Roberto Scacchi ha ricordato che il Lago di Bolsena è l’unico dei laghi vulcanici del Lazio a non essere tutelato dagli strumenti a disposizione di un ente parco regionale. Legambiente dà pieno sostegno al Contratto di Lago giudicandolo potenzialmente risolutivo per la salvaguardia dell’ambiente lacustre.

Luciano Dottarelli, presidente del Club per l’UNESCO Viterbo, capofila del comitato promotore del Contratto, ha comunicato che ormai tutti i comuni e molte associazioni del comprensorio hanno aderito a questo importante strumento, sottoscrivendo un manifesto d’intenti.

Roberto Scacchi presenta i risultati della Goletta 2018 alle Sorgenti
Abbiamo apprezzato la partecipazione all’incontro di Cristiana Avenali, responsabile dell’ufficio di scopo su contratti di fiume e piccoli comuni della Regione, nonché ex-presidente di Legambiente Lazio: troppo volentieri i funzionari della Regione si sottraggono al dialogo e addirittura si oppongono a soluzioni sostenibili degli problemi ambientali. Positivo il suo intervento, dove sostiene: “Costruire un contratto di Lago nel più grande dei laghi del Lazio è un obiettivo ambizioso quanto importante. La Regione darà il suo pieno sostegno ad associazioni e comuni che intraprenderanno questo percorso. Il contratto deve avere come funzioni principali quelle di difendere la biodiversità e contrastare i rischi idrogeologici. Nel Lago di Bolsena, dove paesaggio, natura e piccoli comuni costruiscono insieme un ambiente straordinario, questo strumento permetterebbe di affrontare le eventuali criticità, al fine di rilanciare un nuovo sviluppo socio-economico e territoriale, esaltando la bellezza e la particolarità del territorio del lago.”

Nella lunga e vivace discussione sono stati affrontati molti temi rilevanti per l’ambiente del Lago, quali l’impianto di noccioleti, la posizione tentennante della Regione nei confronti del pericolo geotermia, la moria di pesci, lo stato ecologico del Lago, i reati ambientali, il pericolo di distruzione degli habitat naturali, il progetto di un bio-distretto, la mancante adozione di adeguate misure di conservazione, la necessità di una pianificazione sostenibile, ecc.
Sono intervenuti diversi cittadini con le loro interrogazioni, informati e, anche, con intelligenti proposte di soluzioni.
Ci impegniamo a mantenere vivo il dialogo con Legambiente e Cristiana Avenali, disponibili a sostenere la cittadinanza nello sforzo di tutela del Lago!

martedì 24 luglio 2018

Ancora un’estate difficile per il Lago di Bolsena


Si sperava in un’estate tranquilla finalmente, con acque pulite, senza notizie allarmanti su inquinamenti fognari …

Sembrava possibile quando, il 5 settembre 2017, erano stati consegnati i lavori di ripristino del collettore circumlacuale e dell’impianto di depurazione delle acque reflue di Marta gestiti dal COBALB (vedi qui). Gli interventi avrebbero dovuto iniziare ancora nell’autunno del 2017, invece sono iniziati solo il 20 marzo 2018.

Perché? A parte il maltempo a febbraio di quest’anno, la causa principale del ritardo è stato il fatto che il progetto di ripristino, oggetto del bando regionale,  si riferiva a uno stato (disastrato) dell’impianto, emerso da una verifica condotta nella primavera del 2013. Il bando è stato indetto quindi senza tenere conto dell’ulteriore degrado degli anni seguenti. Di conseguenza, verifiche addizionali, aggiornamenti del piano di lavoro, necessità di reperire fondi per coprire i costi addizionali hanno portato a inevitabili rinvii, facendo slittare la fine dei lavori sul collettore ad agosto.

I lavori di ripristino si articolano in varie fasi:

- Nella prima, gli interventi si concentrano sull’impiantistica idraulico-meccanica delle stazioni di sollevamento. In ogni stazione si puliscono e spurgano le vasche e condotte, si controlla lo stato delle vasche di accumulo, del valvolame e delle tubazioni per ripararle in caso di bisogno, si sostituiscono le pompe difettose e si installano queste mancanti.

- La seconda fase è dedicata al ripristino dell’impianto elettrico – si sostituiscono i quadri di comando e controllo, si rinnovano completamente i collegamenti elettrici e si realizzano nuovi cavidotti e pozzetti di distribuzione.  

- Nella terza fase, si procede al ripristino del depuratore, e

- in ultimo, sarà installato il nuovo sistema di telecontrollo.

Ormai i lavori delle due prime fasi sono quasi terminati; ultimo scoglio che rimane è la SS9, la stazione di sollevamento con la maggiore potenza elettrica installata, dove si è resa necessaria la sostituzione del trasformatore da 20 kV e la realizzazione di un quadro elettrico specifico.

Però, soltanto dopo il completamento di tutti i lavori sul collettore, e solo dopo il collaudo di questa prima parte delle opere di ripristino, tutte le parti del sistema sostituite e rinnovate – le pompe nuove, i quadri elettrici nuovi, le installazioni idrauliche ed elettriche – potranno entrare in funzione. Questo collaudo dovrà verificare il corretto funzionamento di tutto il sistema e certificare che l’impianto in tutti i suoi dettagli corrisponde ai requisiti tecnologici, materiali e economici specificati nel bando.  

Per ora continuano quindi gli sversamenti dalle stazioni di pompaggio, come recentemente dalle stazioni SS5, SS13, SS15 e soprattutto dalla SS9, che riversa ancora regolarmente acque fognarie nella baia del Grancaro.
sversamento sul lungolago di Montefiascone, 17 luglio 2018

La rinnovata funzionalità del collettore, a lavori e collaudi terminati, rappresenterà un grande passo verso il risanamento della salute del Lago. Rimane, però, ancora molto da fare, restano ancora molti dubbi e interrogazioni: cosa ne sarà della gestione e manutenzione dell’intero sistema fognario? Quando saranno ripristinate le reti fognarie comunali? Quando sarà completato il collettamento delle acque reflue sul versante ovest? Quando sarà verificata la tenuta delle tubazioni del collettore?

Per risolvere i rimanenti problemi, contiamo anche nel futuro sull’appoggio dell’Unione Europea. È grazie al suo intervento che i lavori sono stati finalmente appaltati, che sono arrivati a buon punto e che saranno terminati entro tempi prevedibili. È un’ottima notizia per il Lago e un grande successo dell’impegno della cittadinanza attiva del nostro territorio, riunita in varie associazioni e comitati.

sabato 7 luglio 2018

Geotermia Castel Giorgio – verso la decisione


Continua il confronto tra le parti anche nel secondo incontro “di coordinamento istruttorio”, convocato al fine di “consentire il raggiungimento della prescritta intesa da parte della regione Umbria” a riguardo dell’impianto pilota geotermico a Castel Giorgio.
 
Nessun mutamento nelle posizioni già esposte nel corso del primo incontro:

  •  parere favorevole ribadiscono il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e il Ministero dei beni e delle attività culturali (MIBAC). Non potevano fare altro che confermare il loro parere espresso sulla base delle loro precedenti valutazioni verbalizzate nella conferenza dei servizi dell’otto settembre 2015, non essendo state presentate altre nuove motivazioni successive a quella data;
  •  i comuni invece, sia della regione Umbria che del Lazio, confermano la loro contrarietà alla realizzazione dell’impianto impegnandosi a inviare tramite un legale da loro incaricato un documento con il quale saranno esposti gli aspetti contrari all’impianto, che non erano stati presi in considerazione fino alla data della suddetta conferenza dei servizi.

La regione Umbria non si è presentata, malgrado che nei giorni precedenti avesse lasciato intendere che avrebbe espresso parere contrario all’impianto.
La Regione Lazio, questa volta presente, ha espresso un parere generico a sostegno dei sindaci, riservandosi di esprimere un parere tecnico definitivo dopo aver letto la documentazione dalla quale desumere i danni che deriverebbero al Lazio, in particolare al Lago di Bolsena, dall’esercizio dell’impianto di Castel Giorgio.

L’esito positivo della VIA/VAS del 31 ottobre 2014 escludeva il rischio sismico, il rischio per la risorsa termale, l’inquinamento con arsenico dell’acquifero potabile sovrastante la zona di reiniezione e il suo depauperamento sopra la zona di produzione. La valutazione si basava su due ipotesi rivelatesi irrealistiche: l’impermeabilità della copertura del serbatoio geotermico e il ritorno sotterraneo del fluido geotermico dal punto di reiniezione al punto di prelievo.
Queste ipotesi sono smentite dal lavoro di G. Vignaroli et al. (pubblicato in Tectonophysics 608, pp. 482-498 (2013) e basato su ricerche coordinate dal Prof. Giordano dell’Università di Roma Tre), come osserva in maniera efficace Dario Tamburrano nella sua lettera al ministro dello sviluppo economico Luigi di Maio e al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. L’eurodeputato del M5S esprime la sua preoccupazione e ritiene assolutamente indispensabile tenere conto dei suddetti gravi problemi ambientali.
 
 
Con un terzo incontro il 25 luglio terminerà l’acquisizione dei vari pareri e finirà la fase istruttoria. Si presume che sulla base dei medesimi il MISE sottoporrà al Consiglio dei Ministri le proprie valutazioni che dovranno decidere nel merito in data al momento non prevedibile.