sabato 25 maggio 2019

Un Lago da Amare. Giornate dell'Ambiente 2019


Numerose anche quest’anno le realtà associative che danno vita a Un Lago da Amare, 3° Edizione delle Giornate per l’Ambiente. L’iniziativa ruota attorno alla data del 5 Giugno, giornata dedicata all’ambiente fin dal 1972 per volontà dell’Onu. Il programma Un Lago da Amare è diffuso in varie località attorno al Lago di Bolsena, lì dove sono operative associazioni di cittadine e cittadini sensibili alla salvaguardia del nostro meraviglioso e variegato territorio.         
 
Ad inaugurare il programma le allieve e gli allievi degli Istituti Comprensivi del Lago di Bolsena e le loro insegnanti, Sabato 25 Maggio alla Rocca dei Papi alle ore 16:00. Alla scoperta del Lago di Bolsena – Discover Lake Bolsena è una Mostra-Conferenza tenuta dai giovanissimi relatori in due lingue (italiano e inglese). Gli studenti illustreranno i contenuti acquisiti durante l’anno attraverso il progetto ‘Conoscere il Lago di Bolsena, opportunità di impresa sostenibile’ un ciclo di lezioni volute da Direttrici didattiche, insegnanti con la preziosa collaborazione di vari esperti scientifici e il coordinamento di Rossella Di Stefano, Carla Carsetti e Rina Onorati.
 

Un ruolo importante del programma hanno gli appuntamenti di pulizia delle spiagge, a cui è invitata tutta la popolazione: il 2 Giugno, verso le 9:30 i Vulcanici Sub a Bolsena, partendo dal lungolago Cadorna (ristorante Il Gabbiano), effettuano un’immersione e raccolta di rifiuti dal fondale.

Il 5 Giugno alle 17:00, sempre a Bolsena, in località Guadetto, volontari e volontarie dell’Ass. Idea organizzano la pulizia della spiaggia. Tutti i partecipanti sono invitati a festeggiare con un picnic serale sulla spiaggia ma senza plastica (il Porta Party prevede che ciascuno arrivi con piatto e posate non monouso). Sabato 8 il G.A.M. invita ad una grande pulizia della bella spiaggia tra Marta e Montefiascone, partendo alle 10.00 dalla Rimessa dei Pescatori, sulla spiaggia di Marta.  Il 9 Giugno la pulizia della spiaggia riguarda le sponde del fiume Marta: l’appuntamento è alle 10:00 all’altezza del ponte all’ingresso del paese, l’iniziativa è a cura del G.A.M, Gruppo Ambiente Marta. Il 15 e 16 Giugno, dalle 10:00, i Soccorritori contro la plastica della F.I.S.A, Federazione Italiana Salvamento Acquatico, accolgono volontari e volontarie per una pulizia dei fondali e della spiaggia, e per varie attività didattiche, sul lungolago di Capodimonte.

All’azione pratica di pulizia, il programma coniuga spazi di festa, di socialità e di riflessione sulle tematiche ambientali. Nella mattinata di Sabato 1 Giugno alla Bella Verde, S.S. Verentana km 17, si tiene il bio mercato della Comunità Rurale Diffusa, con la presentazione del libro di Saviana Delfino Parodi ‘Manuale di Permacultura integrale’ (ore 12:00). A San Lorenzo Nuovo il 7 giugno alle ore 17.00 un Convegno affronterà un tema di grande rilevanza per l’economia locale: ‘La coltivazione biologica della patata in Tuscia’, con la partecipazione di produttori, ricercatori agroalimentari ed amministratori.


L’8 e 9 Giugno Un Lago da Amare si trasferisce a Marta, nello spazio fronte lago messo cortesemente a disposizione dalla Rimessa dei Pescatori. A partire dalle 15:00 l’Associazione Il Salto con il G.A.M. curano l’animazione per bambini con giochi ecologici, il mercatino sostenibile, workshop gratuiti su buone pratiche ecologiche, con la partecipazione delle associazioni del lago. L’8 giugno un incontro tematico dal titolo ‘Olivocoltura: una risorsa del nostro territorio’, con la produttrice Stefania Mezzabarba e l’agroforestale Carlo Mascioli; il 9 Giugno un secondo incontro tematico conduce il pubblico alla scoperta dell’Agroecologia, per una gestione territoriale delle risorse naturali, con Elisa D’Aloisio del Movimento Terra Contadina. I due incontri tematici vogliono essere occasione di dialogo, scambio di competenze, ricerca di soluzioni in campo agricolo nel rispetto dell’ambiente e delle persone.

A Bolsena il 9 Giugno alle 10:00 presso l’auditorium comunale si svolge la Tavola Rotonda pubblica dal titolo ‘Lago di Bolsena verso il futuro: agricoltura ecosostenibile, nuova economia’. Intervengono contadini, agronomi, amministratori e cittadinanza attiva per avviare un percorso di graduale ed auspicata transizione ad un’agricoltura capace di rinnovare un patto di tutela di aria, acqua, terra e salute.

Ogni singolo cittadino può fare qualcosa per salvaguardare e proteggere l’ecosistema che ci circonda perché la questione ambientale è essenziale per noi e per le generazioni future, nessuno è escluso da questa responsabilità.

lunedì 6 maggio 2019

STOP PESTICIDI


I pesticidi sono tra i principali responsabili del declino della vita sulla Terra, denunciato dal rapporto mondiale sulla salute degli ecosistemi, presentato il 6 maggio a Parigi. Robert Watson, presidente dell’IPBES (Intergovernmental Platform on Biodiversity and Ecosystem Services) avverte: “Stiamo erodendo i pilastri stessi delle nostre economie, i nostri mezzi di sostentamento, la sicurezza alimentare, la salute e la qualità di vita del mondo intero". Non è troppo tardi per agire, e conosciamo le soluzioni, ma dobbiamo agire, da subito, a tutti i livelli.
 
diserbo totale nell'uliveto

Un primo passo importante in questa direzione avrebbe potuto essere la Direttiva Europea 2009/128/EC concernente l’uso sostenibile di pesticidi (SUD: Sustainable Use of pesticides Directive). Prevedeva un preciso cronoprogramma, poneva chiari obiettivi.

Tuttavia, come constata la recente relazione sull’applicazione della SUD, adottata dal Parlamento Europeo il 12 febbraio 2019, la volontà politica di implementare pienamente questa direttiva era assente, fin dall’inizio. E ciò sia a livello europeo, dove i provvedimenti della Politica Agricola Comunitaria (PAC), aggiornati ogni sette anni, regolarmente ignorano le raccomandazioni della SUD, sia a livello nazionale, dove i Piani d’Azione Nazionali (PAN) sono estremamente carenti in questo senso. Con la conseguenza che nei 10 anni trascorsi, l’uso di pesticidi nell’UE non è diminuito. Dieci anni persi per la salvaguardia delle persone e dell’ambiente.


 Intanto tutte le ricerche, a livello mondiale e nazionale, danno indicazioni inequivocabili: è indispensabile e urgente ridurre al massimo l’uso di pesticidi, soprattutto quelli di sintesi. Un esempio di un inquietante risultato delle ricerche sul tema è contenuto in uno studio dell’Università di Nijmwegen che rileva che:

“in 63 zone naturali protette della Germania la popolazione degli insetti volanti (compresi gli impollinatori) è diminuita drasticamente di oltre il 75 % in 27 anni. Questo risultato è collegato al forte calo di specie di uccelli comuni in queste zone come in tutta Europa”.


Il rapporto dell’IPBES riassume: In Europa le specie più colpite sono l'allodola - meno 50% negli ultimi 40 anni - la piccola farfalla blu - in calo del 38% dagli anni '70 - mentre un terzo delle api ed insetti è a rischio estinzione.
Fino a un milione di specie saranno estinte nei prossimi decenni.


 Uso sostenibile di pesticidi significa, oltre a utilizzare prodotti fitosanitari a basso impatto (come quelli a base di principi esistenti in natura), applicare modalità di difesa precisa e intelligente. Comprende il ricorso a prodotti e tecniche colturali dell’agricoltura ecosostenibile, significa preservare la biodiversità e la resilienza naturale degli ecosistemi, vuol dire rafforzare il “sistema immunitario” dei sistemi agricoli potenziando le sinergie biologiche.

La transizione verso una tale gestione dei problemi fitosanitari è completamente possibile e accessibile; comporta costi più alti a breve termine, ma è estremamente vantaggiosa economicamente considerando tutti i costi legati ai danni alla salute delle persone e degli ecosistemi.

In più, è l’unica soluzione precorribile a lungo termine. Non c’è altra via.

 
Non è certamente l’agricoltore singolo che si oppone alla riduzione o all’eliminazione di pesticidi, perché egli vive e vede quotidianamente il degrado del suo ambiente ed è il primo a risentire della sparizione degli uccelli, delle api e di tanti insetti e dell’aumento di altri insetti nocivi e più resistenti; del degrado e dell’erosione del suolo; della sparizione della vegetazione ripariale del Lago e dei siti di riproduzione che offre.

Inoltre, i pesticidi colpiscono in primo luogo chi li usa: “L’esposizione cronica a pesticidi nella categoria professionale degli agricoltori è alla base di un aumento evidente del rischio di sviluppare alterazioni di svariati organi e sistemi dell’organismo umano quali quello nervoso, endocrino, immunitario, riproduttivo, renale, cardiovascolare e respiratorio, favorendo in particolare cancro, diabete, patologie respiratorie, malattie neurodegenerative, cardiovascolari, disturbi della sfera riproduttiva, disfunzioni metaboliche ed ormonali”.

 Altrettanto certo è che gli agricoltori, già messi alle strette e umiliati dal prepotere dei colossi agroalimentari, non sono in grado da soli di sostenere i costi per la transizione all’agricoltura ecosostenibile. Una parte del problema si può risolvere – e questo era uno dei principali provvedimenti della SUD – spostando i contributi statali dall’agricoltura non sostenibile a quella ecosostenibile. Dando agli agricoltori la possibilità di proteggere l'ambiente.

Questa semplice indicazione è rimasta disattesa perché contraria agli interessi delle grandi strutture economiche, spesso sovranazionali, del settore agroalimentare, i cui solidi appoggi politici intervengono bloccando le azioni necessarie.


Attualmente i nostri territori stanno subendo gli effetti di questo meccanismo: le realtà imprenditoriali della filiera corilicola con l’appoggio dei loro referenti politici, locali e nazionali, tentano di invadere il territorio del Lago per trasformarlo in zona agroindustriale diffusa.

Fatto assai grave è che di tale aggressione al nostro territorio, siano complici le associazioni di categoria, che cedendo alle tentazioni economiche offerte dall’agroindustria (“700 fascicoli aziendali!”) tradiscono i loro obblighi verso gli agricoltori, i “coltivatori diretti”, l’ambiente e le generazioni future. Spesso con atteggiamenti marcatamente schizofrenici, indirizzando i fondi del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) verso l’agroindustria, deplorando allo stesso tempo il fatto che sono insufficienti le risorse per sostenere l’agricoltura biologica e per permettere l’insediamento di giovani agricoltori. Oppure quando promuovono lo sviluppo sul territorio della filiera del junk food (“55% di zucchero, 20% di olio di palma, tracce di nocciola“), e nel contempo si dichiarano promotori dell’eccellenza locale.
 
Il rapporto mondiale sulla biodiversità avverte: “Per evitare un disastro ecologico servono rapidi interventi politici per regolamentare lo sfruttamento delle terre e delle risorse naturali.