martedì 30 luglio 2019

Geotermia a Castel Giorgio: verso l'approvazione tra falsi e omissioni


All’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio dei Ministri, mercoledì 31 luglio, è prevista l’approvazione del progetto dell’impianto pilota geotermico di Castel Giorgio, proposto dall’ITW-LKW Geotermia Italia.

Tutti i comuni del territorio, nell’Umbria e nel Lazio, ed anche la Regione Umbria hanno espresso la loro motivata contrarietà alla realizzazione della centrale. I comuni laziali hanno chiesto che anche il Presidente Zingaretti si esprima nello stesso senso.

Lago dalla zona di reiniezione nel comune di Bolsena
L’impianto di Castel Giorgio aveva ottenuto il parere positivo del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e del Ministero dei beni e delle attività culturali (MIBAC). Pare che adesso non possano far altro che confermare il parere espresso precedentemente da questi stessi ministeri, sulla base delle valutazioni verbalizzate nella conferenza dei servizi dell’8 settembre 2015.

Queste valutazioni positive sono state formulate da una Commissione VIA presieduta da Guido Monteforte Specchi, che (in evidente conflitto d’interesse) era contemporaneamente consulente privato della Società ITW-LKW proponente il progetto. Secondo il parere della commissione, la realizzazione e l’esercizio della centrale non avrebbero presentati pericoli per il territorio.

L’esito positivo della Valutazione d’Incidenza Ambientale poggia essenzialmente su due presupposti formulati dalla ditta proponente:

·         che la copertura dal serbatoio che contiene il fluido geotermico e impermeabile;

·         che il fluido geotermico può circolare liberamente all’interno del suo serbatoio.

Questi presupposti sono però stati confutati in una pubblicazione scientifica di Vignaroli et. al. (vedi qui), di cui gli “esperti” della commissione VIA (un astrofisico, un geologo specializzato in ghiacciai alpini e un avvocato) e la ditta proponente erano al corrente. Il permesso per la realizzazione dell’impianto di Castel Giorgio si basa quindi su un errore scientifico – incompetenza, svista, errore, falso?

carta dei terremoti maggio/giugno 2016, con epicentro a Castel Giorgio

Tenendo conto della realtà e quindi della conformazione specifica del sottosuolo fortemente fratturato nel comprensorio del Lago di Bolsena, è stato dimostrato che l’impianto presenta diversi possibili pericoli per la popolazione e l’ambiente. In particolare:

·         il pericolo di depauperamento dell’acquifero superficiale nella zona di prelievo del fluido geotermico, a causa della presenza di numerose faglie;

·         il pericolo della risalita del fluido geotermico verso la falda acquifera superficiale nella zona di reiniezione, inquinandola con arsenico e altre sostanze cancerogene;

·         il pericolo del trasferimento permanente di fluido geotermico dalla zona di produzione a quella di reiniezione, a causa della formazione di “compartimenti” nella roccia del serbatoio dovuta alle faglie, che ostacolano i flussi orizzontali;

·         l’aumento del rischio sismico dovuto agli squilibri di pressione e di temperatura nelle zone di produzione e di reiniezione, tenendo conto anche della presenza di faglie attive nella zona (evidenziata dal terremoto del 2016 e da altri eventi sismici che si verificano numerosi in questa zona).

Nella consapevolezza dei pericoli imminenti per la popolazione, tutto il territorio ha espresso una decisa opposizione all’impianto. Però, la verità scientifica e il No unito e motivato di tutto il territorio non valgono niente contro la lobby dell’industria geotermica.

In una lettera al Consiglio dei Ministri, il Sindaco del Comune di Bolsena, Paolo Dottarelli, ha espresso, a nome del Comune di Bolsena, parere contrario all’autorizzazione dell’impianto in oggetto perché questo costituisce “un inaccettabile rischio sanitario” in quanto può contaminare “la falda acquifera dalla quale viene estratta l’acqua per uso potabile ed irrigua” con “sostanze cancerogene, notoriamente presenti ad elevata concentrazione nei fluidi di geotermici.” Chiede pertanto “di respingere il progetto geotermico in oggetto”.
terremoto a Castel Giorgio nel 1957, "omesso" dalla Commissione VIA"
Anche il Sindaco di Castel Giorgio si è rivolto al Consiglio dei Ministri costatando che è suo dovere, “a salvaguardia del territorio e della salute della cittadinanza, denunciare che i pareri tecnici recentemente (il 31 maggio e il 5 luglio 2019) forniti dalla Commissione Via, sono inaccettabili e fuorvianti, in quanto tali da indurre le SS.VV. a prendere decisioni basate su dati incompleti”.

Suddetti pareri della Commissione che, sempre presieduta dall’Ing. Monteforte Specchi, si doveva esprimere in merito all’importanza degli eventi sismici nella zona di Castel Giorgio, affermano che c’è una sismicità locale moderata, fornendo una tabella di sismi locali di magnitudo tra 0,8 e 3,4, tra il 1985 e il 2014.

Si escludono dalla tabella (per motivi non specificati) due recenti terremoti che hanno causato gravi danni a Castel Giorgio: quello del 6 dicembre 1957 di magnitudo 4,9, e quello del 31 maggio 2016 di magnitudo 4,1.

Quest’è un’omissione voluta, che può avere conseguenze gravi.

Pochi giorni fa, nella sua consueta superficialità e ignoranza, il rappresentante dell’ITW-LKW Italia, Diego Righini, interpreta la massiccia adesione di enti e associazioni al Contratto del Lago di Bolsena, Fiume Marta e Costa antistante Tarquinia come una manifestazione del territorio in sostegno della geotermia parlando addirittura di “benedizione” da parte dei firmatari.

centrale geotermica a ciclo chiuso
Questa affermazione fuorviante è stata duramente respinta con richiesta di rettifica, da Luciano Dottarelli, Presidente del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia.

È vero: il Contratto del Lago è un forte SÌ, ma all’uso ecosostenibile del territorio, alla tutela del Lago, alla protezione dell’ambiente, alla salvaguardia dei cittadini, al biodistretto del Lago di Bolsena. È un chiaro NO allo sfruttamento industriale delle nostre terre, un NO alla geotermia, un NO alla coltura intensiva della nocciola (anche se qualcuno non l’ha ancora capito).

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