Un anno fa, a Vendenheim/Reichstett nell’agglomerato urbano di Strasburgo, nei pressi di un sito di geotermia profonda gestito dalla Fonroche Géothermie, si è verificata una lunga serie di terremoti, di cui i più forti il 12 e 13 novembre 2019 di magnitudo M uguale a 2.6 e 3.1
Dopo questi due eventi classificati dal BCSF (Bureau Central Sismologique Français), l’omologo del nostro Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), come “indotti” dalle attività umane, l’iniezione di acqua a pressione in uno dei due pozzi di circa 5 mila metri di profondità era stata fermata. Fonroche aveva negato ogni legame con queste sue attività propedeutiche alla realizzazione della centrale geotermica.
Seguirono lunghe
indagini e analisi a cura dell’Ineris (l’Institut national de l’environnement
industriel et des risques) et del BRGM (Bureau de recherches géologiques et
minières). Constatarono, contraddicendo il BCSF, che i sismi non
si potevano con certezza attribuire alle attività geotermiche.
Gli esperti hanno quindi proposto (vedi
qui) di procedere a ulteriori test di iniezione per meglio comprendere la circolazione
delle acque in profondità e il grado di compartimentazione del serbatoio
geotermico, e per verificare se l’iniezione provocasse l’accumulo di
tensioni nel sottosuolo, causa di terremoti.
Ricordiamo che nei due siti di Castel Giorgio e
Torre Alfina, dove l’ITW&LKW Italia vuole realizzare due centrali simili a
questa prevista a Strasburgo, è già provato scientificamente che il sottosuolo è diviso in comportamenti stagni. L’attività di queste centrali comporterebbe
il rischio di terremoti non solo di magnitudo M = 3.5, ma di sismi distruttivi fino
a una magnitudo di 6, rilasciando una energia più di mille volte più grande.
Quando la vogliamo smettere con questa follia?
Una delle tante follie dei nostri tempi. Sulla quale intervire prevenendo le conseguenze. Subito, non dopo domani. Mail a raffica al ministero Patuanelli!!!
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